Rapporto GreenItaly conferma: Italia campione europeo nel riciclo
I dati del 15esimo report: il nostro Paese primeggia per raccolta carta, vetro, acciaio e imballaggi; ma migliora anche la plastica. Nel 2022 il tasso italiano di avvio a riciclo dei rifiuti ha raggiunto il 91,6%
La sostenibilità come un’opportunità, con nuovi investimenti e nuovi posti di lavoro. È quanto dimostra anche l’ultimo Rapporto di GreenItaly, presentato a Roma, nel quale la sostenibilità ha un ruolo crescente nella competitività delle imprese.
I dati: 571.040 imprese hanno investito “verde”
Realizzato da Fondazione Symbola, Unioncamere e Centro studi Tagliacarne, con il patrocinio del ministero dell’Ambiente, il 15esimo GreenItaly offre uno sguardo sull’economia verde italiana. «I dati confermano la concretezza dell’invito del Presidente Mattarella a Bonn e del report di Draghi a fare della transizione verde e della decarbonizzazione un importante fattore di competitività», ha spiegato Ermete Realacci, presidente della Fondazione Symbola. «C’è un’Italia – prosegue Realacci – che può essere protagonista con l’Europa alla Cop29 a Baku: fa della transizione verde un’opportunità per rafforzare l’economia e la società».
Secondo il rapporto – a cui hanno collaborato Conai, Novamont, Ecopneus, Enel, oltre a quaranta esperti e organizzazioni, tra cui Materia Rinnovabile − nel quinquennio 2019-2023 sono 571.040 le imprese italiane che hanno investito in sostenibilità, pari al 38,6% del totale. Sul piano occupazionale, le professioni legate alla green economy rappresentavano a fine 2023 il 13,4% degli occupati, con 3,163 milioni di lavoratori. I contratti attivati per questi ruoli nel 2023 hanno raggiunto quota 1.918.610, ossia il 34,8% del totale previsto, con un incremento di 102.490 unità rispetto alla precedente rilevazione. Nel 2023, la domanda di competenze e cultura green è ormai dominante: quasi l’80% dei 5,5 milioni di contratti lavorativi previsti richiedeva skill specifiche in sostenibilità. Tra le aree aziendali più coinvolte spiccano la logistica (88,8%), la progettazione e sviluppo (86,7%) e le aree tecniche (80,2%).
Italia leader nel riciclo di materia
L’Italia si conferma inoltre leader nel recupero e riciclo di materia, una risorsa cruciale per un Paese povero di materie prime. Secondo Eurostat, nel 2022 il tasso italiano di avvio a riciclo dei rifiuti totali ha raggiunto il 91,6%, superando la media europea e i risultati di Germania, Francia e Spagna. Anche nel riciclo degli imballaggi, con un tasso del 75,3%, l’Italia primeggia in Europa, con tassi eccellenti per carta (92,3%), vetro (77,4%) e acciaio (87,8%). Sebbene il riciclo della plastica sia ancora più basso (48%), il settore sta crescendo rapidamente e include oltre 44mila tonnellate di plastica biodegradabile riciclata grazie al compostaggio.
L’Italia conferma il ruolo di eccellenza europea anche nel settore degli oli minerali usati, con il 98% del totale raccolto nel 2023 rigenerato per la produzione di lubrificanti, oli leggeri e altri derivati. Notevoli i risultati anche nel riciclo degli pneumatici fuori uso (Pfu), che nel 2023 ha consentito di risparmiare oltre 81 milioni di euro sulle importazioni di materie prime, evitando 297mila tonnellate di emissioni di anidride carbonica, 274mila tonnellate di prelievi di materie prime e un consumo di acqua di 1,2 milioni di metri cubi.