Regolamento imballaggi. I produttori di cartone: con il riuso si rischia di reimmettere contenitori da fossili
In attesa del voto del Parlamento europeo continuano gli appelli a sostegno della soluzione che punta al riciclo
Il 22 novembre, il Parlamento Europeo voterà il regolamento UE sugli Imballaggi e i Rifiuti di Imballaggio (PPWR). Se adottato nella sua forma attuale, il PPWR favorirebbe specifiche categorie di imballaggi a discapito di altre; nello specifico, il riuso verrebbe avvantaggiato a discapito del riciclo. L’ennesimo allarme arriva da Pro Carton, l’Associazione Europea dei Produttori di Cartone e Cartoncino.
Le parole del presidente e del direttore
“Il Regolamento dell'Unione Europea sugli Imballaggi e i Rifiuti di Imballaggio (PPWR) – ha detto Michele Bianchi (nella foto), presidente di Pro Carton - è destinato a incidere profondamente sui risultati tangibili che è possibile ottenere dal riciclo. Oltretutto non si può non tenere conto degli enormi sforzi che negli ultimi anni, a più livelli, sono stati fatti per diffondere la cultura del riciclo tra i cittadini. Per questo è importante andare avanti in questa direzione e anzi concentrare maggiori risorse in tal senso”. Winfried Muehling, direttore marketing e comunicazione di Pro Carton, afferma: “Il PPWR definirà la direzione per i produttori e gli utilizzatori di imballaggi per i prossimi anni. È fondamentale considerare i vantaggi dei materiali di imballaggio sia riciclati che riutilizzabili. Un'attenzione esclusiva verso i contenitori riutilizzabili comporta il rischio di immettere nuovamente sul mercato miliardi di contenitori riutilizzabili provenienti da fonti fossili. Questo non può essere nel vero senso del Green Deal dell'UE”. Pro Carton, l’Associazione Europea dei Produttori di Cartone e Cartoncino, è portavoce di un’industria che ha fatto propri gli obiettivi del Green Deal Europeo, in primis il supporto di un’economia circolare e la riduzione dell’impatto sull’ambiente. Per evitare ripercussioni negative, l’Associazione suggerisce che le misure riguardanti il settore siano prese sulla base di studi scientifici e tenendo in considerazione le richieste dei consumatori e l’opinione di esperti del settore e degli imprenditori.
La ricerca McKinsey
Un recente rapporto di McKinsey intitolato “Il potenziale impatto dell'imballaggio riutilizzabile” dimostra l’impatto negativo su CO2 e consumo idrico del processo di riuso. Esso è stato condotto sui ristoranti fast food in Belgio ed evidenzia che le emissioni di CO2 sono 2,8 volte superiori rispetto a quelle dell'imballaggio in cartone attualmente in uso con successo. Inoltre, il consumo di acqua dolce è 3-4 volte superiore. Il costo totale di queste applicazioni sarebbe superiore dell'80-130%. Ciò è principalmente dovuto ai requisiti aggiuntivi di trasporto e pulizia.
Scenario cartone e cartoncino
Il ciclo di vita del packaging si svolge interamente nei confini europei. L’approvvigionamento della materia prima avviene da foreste europee: le tecniche di forestazione sostenibile assicurano una crescita annua della loro estensione pari circa al 2%. Le foreste europee sono fondamentali per la salvaguardia del nostro pianeta, in quanto assorbono quasi il 20% delle emissioni di gas serra comunitarie. Grazie agli investimenti in tecnologie moderne e green, l'industria è riuscita a sua volta a ridurre le emissioni di CO2, del 24% tra il 2018 e il 2021. Inoltre, il tasso di riciclo degli imballaggi a base di fibra è attualmente dell’82%, ovvero la percentuale più alta in assoluto se confrontata con gli altri materiali di imballaggio. L'industria sta unendo le forze lungo tutta la catena di approvvigionamento per raggiungere un tasso di riciclo pari al 90% entro il 2030. Per questo chiediamo che la legislazione europea imponga una raccolta differenziata e armonizzata dei materiali a base di fibre in tutti gli Stati membri. Chiediamo inoltre un obiettivo di raccolta obbligatorio del 90%. In questo modo, il cartone utilizzerà tutto il suo potere per sostenere gli obiettivi ambiziosi del Green Deal europeo.