Relazione preliminare Conai: nonostante la crisi il recupero dei materiali tiene
L’immesso al consumo si è ridotto a 11,2 milioni di tonnellate, con un calo del 3,4% rispetto al 2011. La diminuzione ha riguardato prevalentemente gli imballaggi commerciali e industriali. Il presidente De Santis: “Il riciclo proveniente dal sistema consorziale cresce, mentre cala quello degli operatori indipendenti”
Nonostante la crisi, il recupero complessivo di imballaggi d’acciaio, alluminio, carta, legno, plastica e vetro si è mantenuto nel 2012 su livelli analoghi a quelli dell’anno precedente, attestandosi a 73,8% (era al 74,1% nel 2011), equivalente a 8,27 milioni di tonnellate. È quanto si legge nella relazione sulla gestione presentata all’assemblea dei soci Conai, da cui si apprende che il sistema ha saputo resistere piuttosto bene, nonostante il forte rallentamento dell’economia: l’immesso al consumo si è infatti ridotto a 11,2 milioni di tonnellate di materiale, con un calo del 3,4% rispetto al 2011.
La diminuzione ha riguardato prevalentemente gli imballaggi commerciali e industriali, che hanno risentito della contrazione degli scambi. Il riciclo complessivo, per circa metà dovuto alla gestione diretta del sistema Conai, è stato invece del 63,9% dell’immesso al consumo, in lieve calo rispetto al 2011 quando era stato del 64,6%, a causa del segno meno nel riciclo degli imballaggi industriali e commerciali.
Dal punto di vista della ricchezza prodotta si scopre che il recupero dei rifiuti da imballaggio vale 1,6 miliardi di euro all’anno e ha creato nei quindici anni di vita del consorzio Conai circa 16mila occupati; se si contassero poi tutti gli addetti dell’industria del riciclo a valle delle attività del sistema, si arriva a un totale di 36.700 occupati.
I benefici economici netti derivanti dal riciclo di materiali garantito da Conai assommano, dal 1998 alla fine del 2012, a 12,7 miliardi di euro. In 15 anni, in termini ambientali, il sistema ha permesso di evitare emissioni di CO2 per 82 milioni di tonnellate, evitando inoltre la costruzione di 500 discariche. I rifiuti avviati a recupero sono saliti dal 1998 al 2012 dal 33,2% al 73,8%, con una riduzione del 60% dei rifiuti di imballaggio destinati a smaltimento. A fine 2012, il numero di consorziati Conai era pari a 1.261.099.
Il presidente Roberto de Santis ha rilevato che “complessivamente il riciclo dei rifiuti di imballaggio urbani e assimilati, soprattutto gestito da parte del sistema consortile rispetto all’immesso al consumo, cresce ulteriormente, mentre il riciclo degli operatori indipendenti, soprattutto legati agli imballaggi industriali e commerciali, cala per effetto della crisi”.
“I quantitativi da raccolta differenziata urbana conferiti dai comuni – ha poi aggiunto – crescono per tutti i materiali ad esclusione della carta, per effetto della scelta di alcuni sindaci di uscire dalle convenzioni Anci/Conai per gestire autonomamente i propri rifiuti a conferma del ruolo di seconda istanza svolto dal sistema Conai”.
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