Ricerca, prevenire lo spreco di cibo è meglio che trasformarlo in biogas
Lo evidenzia uno studio dell'università norvegese di scienza e tecnologia, secondo cui, dal punto di vista dell'impatto energetico, è preferibile educare i cittadini affinché gli alimenti non finiscano nella pattumiera
Buttare gli avanzi di cibo sapendo che saranno riutilizzati può alleggerire la coscienza, ma non alleggerisce l'impatto sull'ambiente. Prevenire lo spreco alimentare, infatti, è una strategia migliore rispetto alla trasformazione in biogas del cibo gettato via, anche se il biogas riduce le emissioni di CO2 quando è usato al posto dei combustibili fossili. È quanto sostiene uno studio dell'università norvegese di scienza e tecnologia, secondo cui, dal punto di vista dell'impatto energetico, è preferibile educare i cittadini affinché gli alimenti non finiscano nella pattumiera, piuttosto che raccogliere la frazione organica e trasformarla in biogas.
Il problema delle scadenze - I ricercatori hanno analizzato i costi e i benefici della riduzione dello spreco alimentare e del riciclo degli alimenti. In particolare, hanno guardato ai rifiuti evitabili, cioè al cibo che si sarebbe potuto mangiare e non agli scarti inevitabili come bucce o fondi di caffé. Il 17% dei beni alimentari venduti finisce nella spazzatura e questo, sottolineano gli esperti, dipende in parte da problemi di etichettatura: “I consumatori spesso interpretano male la dicitura da consumarsi preferibilmente entro, che accompagna cibi non altamente deperibili ed edibili anche dopo la scadenza senza rischi per la salute".
La questione fosforo - Ridurre la produzione di alimenti di origine animale e vegetale, grazie al taglio degli sprechi, “riduce sia gli impatti a monte della produzione, sia quelli a valle del trattamento dei rifiuti”, scrivono gli studiosi. Uno dei vantaggi riguarda anche l'uso del fosforo, una componente chiave dei fertilizzanti che viene ricavata dal fosfato di roccia. Se lo spreco evitabile di cibo venisse azzerato, la Norvegia potrebbe ridurre del 14% le importazioni di fosforo.