Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti 2015. È l’anno della dematerializzazione
La SERR torna ancora una volta in tutta Europa per promuovere la corretta riduzione dei rifiuti
Ha preso il via, per concludersi il prossimo 29 novembre la Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti – SERR 2015, l’evento nato per sensibilizzare circa le strategie e le politiche di prevenzione dei rifiuti.
Giunta alla settima edizione, la SERR torna ancora una volta in tutta l’UE per promuovere la corretta riduzione dei rifiuti coinvolgendo la più ampia partecipazione possibile, dagli enti pubblici ai cittadini passando per imprese e stakeholder. Il tema scelto per questo 2015 è la dematerializzazione, “ovvero – spiega il Ministero dell’Ambiente attraverso il proprio sito – come fare più con meno”. C’è tempo fino al 12 novembre per aderire all’edizione 2015.
Il bilancio 2014 - “Il crescente successo dell’iniziativa – continua il MISE – ha portato nel 2014 i 27 Paesi partecipanti a mettere in campo circa 12.000 azioni, di cui 5.643 solo in Italia (record europeo per il quarto anno consecutivo)”. Come sempre, anche per il 2015 l’obiettivo sarà coinvolgere il più possibile pubbliche amministrazioni, associazioni e organizzazioni no profit, scuole, università, imprese, associazioni di categoria e cittadini a proporre azioni volte a prevenire o ridurre i rifiuti a livello nazionale e locale.
L’elevata quantità di rifiuti prodotti ogni anno in Europa ostacola infatti il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile che essa stessa si è posta. L’UE-27 nel 2011 ha prodotto una media di 503 kg di rifiuti urbani a persona; la quantità ovviamente varia da Stato membro a Stato membro, arrivando in alcuni casi anche oltre 700 kg/ pro capite. Inoltre, la gestione sta migliorando troppo lentamente e rimangono enormi discrepanze in termini di prestazioni. In particolare, alcuni Paesi inviano ancora dal 90% al 100% dei propri rifiuti in discarica. Allo stesso modo, i sistemi di raccolta e riciclaggio selettivi in alcuni Stati membri sono ancora in una fase embrionale. In media, solo il 40% dei nostri rifiuti solidi viene riutilizzato o riciclato, il resto è interrato o incenerito.