Settore carta settore chiave: si può fare ancora di più con il riciclo degli scarti
Lo ha affermato nelle audizioni dei giorni scorsi sul quadro strategico dell’ARERA per il 2022-25 il direttore della Federazione Carta e Grafica Massimo Medugno
“Il successo del sistema del riciclo della carta, che ha consentito all’Italia di raggiungere e superare con dieci anni di anticipo gli obiettivi sull’economia circolare fissati dal legislatore comunitario, deve essere motivo di riflessione a supporto del mantenimento del carattere della sussidiarietà su tutto il territorio nazionale per il sistema CONAI e anche per gli altri sistemi di responsabilità estesa del produttore”. Lo ha affermato nelle audizioni sul quadro strategico dell’ARERA per il 2022-25 il direttore della Federazione Carta e Grafica Massimo Medugno, in rappresentanza della filiera animata da Acimga, Assocarta, Assografici e – in veste di socio aggregato – dal Consorzio Comieco.
Adeguare rete impianti
“Altro obiettivo essenziale su cui auspichiamo un’accelerazione grazie anche alle opportunità aperte dal PNRR – ha aggiunto Medugno – è il revamping impiantistico della rete esistente per la produzione di end of waste, senza disperdere risorse per la costruzione di nuovi impianti nelle aree già adeguatamente coperte, in particolare adeguando la rete impiantistica per la gestione degli scarti non riciclabili che originano dai trattamenti e dai processi. È prioritario prendersi cura del riciclo occupandosi anche degli scarti, essenziali per il nostro Paese privo di materie prime”.
Obiettivo: recupero 240mil ton
“Per lo sviluppo dell’impiantistica per il ciclo dei rifiuti indifferenziati - ha poi proseguito - è essenziale lo snellimento burocratico delle procedure. Occorre poi essere messi nelle condizioni di gestire ciò che residua dal processo di riciclo attraverso la valorizzazione energetica, come da tempo avviene con successo in Germania, nostro diretto competitor industriale. Pensiamo all’enorme potenziale di un utilizzo più esteso e incentivato del biometano per scopi industriali, come leva per spingere sulla transizione dal gas. Per raggiungere l’obiettivo del massimo 10% di rifiuti in discarica il settore cartario ha quindi - ha concluso Medugno - un fabbisogno infrastrutturale di impiantistica per il recupero di circa 240.000 ton di rifiuti, in prevalenza scarti di pulper e altri rifiuti di vario genere”.