Troppo spreco di cibo, gli italiani chiedono più educazione a scuola
Un'indagine dell'Osservatorio Waste Watcher di Last Minute Market/Swg condotta su un campione di 1500 intervistati sottolinea l’importanza del ruolo educativo della scuola
Aumenta la percezione dello spreco alimentare domestico, ma anche la convinzione che la lotta per contrastarlo debba partire dall'educazione scolastica. Lo evidenzia un'indagine dell'Osservatorio Waste Watcher di Last Minute Market/Swg condotta su un campione di 1500 intervistati, presentata nel corso del lancio del "Premio Vivere a spreco zero" al ministero dell'Ambiente. Per 7 italiani su 10 (il 68%, erano 6 su 10 nel 2014) quello alimentare è il settore in cui sprecano di più, e se uno su tre (il 33%) non ha le idee chiare sulle fonti da cui attingere per le buone pratiche per prevenire gli sprechi, 6 su 10 ritengono che la sensibilizzazione "anti spreco" deve iniziare dai banchi di scuola.
"Le ragioni che portano allo spreco - dice Maurizio Pessato, vice presidente Swg osservatorio di indagine statistica - per il 63% sono il fatto che il cibo è scaduto". La causa è "un eccessivo acquisto" per il 58%; poi "il troppo cibo cucinato" (43%) e la cattiva gestione del cibo che ammuffisce (51%) o va a male (49%). Sulla sensibilizzazione e le buone pratiche si guarda agli altri cittadini (per 4 italiani su 10), quindi agli enti pubblici (36%) poi a imprese (19%) e associazioni (15%). Proprio le associazioni (di cittadini e di consumatori) sono, per il 31%, artefici della sensibilizzazione in atto. Al secondo posto le scuole, che agiscono solo per il 27% degli italiani. Poco percepita la sensibilizzazione da parte degli enti pubblici (12%) e delle imprese (8%).
Dopo il cibo, secondo gli intervistati, sprechiamo l'acqua (52%, in netto aumento rispetto al 2014, quando lo spreco idrico riguardava il 37% degli intervistati). Seguono mobilità (25% dall'8% precedente), energia elettrica (24%), soldi (16%), tempo (14%) e gas (7%). Sulle possibili soluzioni per ridurre o prevenire lo spreco alimentare domestico, per il 64% è necessaria una lista della spesa e congelare i cibi che non si mangeranno a breve (63%), poi fare attenzione a non cucinare più del necessario (51%), riutilizzare gli avanzi e gli scarti dei pasti (49%), verificare se i cibi sono andati a male prima di buttarli (49%) e ordinare meglio il cibo nel frigo, facendo attenzione alle scadenze (43%).