L’ultima eco-sfida di Bloomberg – Il sindaco vuole che i newyorkesi separino l’umido
L’obbligo di separare i rifiuti organici è già in vigore in decine di città più piccole degli Stati Uniti, ma nella grande mela si è sempre pensato che difficilmente tale politica avrebbe avuto successo a causa dell’elevata densità della popolazione
Prima di abbandonare la poltrona di sindaco di New York, Michael Bloomberg ha intenzione di portare avanti una nuova battaglia: dopo la sfida al fumo, alle bibite extra large e la costruzione del programma di bike sharing più vasto d’America, vuole convincere i newyorkesi a separare i rifiuti organici – il cosiddetto umido – dal resto della spazzatura. L’obiettivo è costruire un impianto per trasformare i rifiuti in biogas e utilizzarlo per la produzione di energia elettrica.
L’obbligo di separare i rifiuti organici è già in vigore in decine di città più piccole degli Stati Uniti, come Seattle e San Francisco, ma a New York si è sempre pensato che difficilmente tale politica avrebbe avuto successo a causa della sua elevata densità.
Inaspettatamente, invece, un progetto pilota sulla raccolta dell’umido ha visto un elevato livello di partecipazione, tanto che ora il sindaco vuole lanciare un ambizioso piano di raccolta in tutta la città.
L’amministrazione prevede di annunciare a breve l’accordo con un impianto di riciclo per la gestione di centomila tonnellate di scarti di cibo all’anno, una cifra pari a circa il 10% del totale dei rifiuti alimentari prodotti. Il programma per i cittadini sarà inizialmente volontario, ma i funzionari prevedono di renderlo obbligatorio nel giro di pochi anni.