A Venezia galleggia un rifiuto ogni 13 metri, l'87% è di plastica
Presentati i risultati del primo giorno di monitoraggio in concomitanza con l'arrivo di Goletta Verde
Contenitori per bevande e alimenti e frammenti di polistirolo. Queste le principali categorie di rifiuto galleggiante monitorate nella prima giornata della campagna Don't Waste Venice. Più di 500 rifiuti galleggianti nei 7 chilometri percorsi, prevalentemente di plastica (87% di cui 17% polistirolo). I contenitori di liquidi (bottiglie, tetrapak ecc.) rappresentano più del 25% del totale. Molto diffusi anche i frammenti di plastica e polistirolo (16%) e parti di imballaggi (12%). Mozziconi, pacchetti di sigarette e accendini costituiscono il 9% degli oggetti trovati, e non mancano sacchetti pieni e vuoti di immondizie (6%). Uno scenario preoccupante, per la città lagunare, quello che emerge dall'analisi preliminare del monitoraggio svolto nei canali della Giudecca il 22 giugno nell'ambito della campagna Don't Waste Venice - ideata nell'ambito del progetto europeo di ricerca DeFishGear - e realizzata grazie alla collaborazione tra l'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale - Struttura Tecnico Scientifica di Chioggia, Legambiente Veneto ed il circolo di Legambiente Venezia.
Dati che sono stati illustrati in occasione dell'arrivo in città della Goletta Verde, la storica campagna itinerante di Legambiente, che anche quest'estate è salpata per realizzare un monitoraggio sullo stato di salute del mare e dei litorali italiani.
“Il marine litter è un problema troppo spesso sottovalutato per una città come Venezia il cui rapporto con l'acqua è emblematico - spiega Luigi Lazzaro, presidente Legambiente Veneto - e dove la grande affluenza turistica e le difficoltà logistiche di fronte alle quali si trovano la municipalità e i cittadini nel gestire i rifiuti urbani rende tutto più complesso. Proprio per questo la campagna Don't Waste Venice si pone come obiettivo non solo quello di monitorare i rifiuti galleggianti nei canali, ma di coinvolgere cittadini e turisti nella loro riduzione tramite alcune semplici buone pratiche. È ovviamente necessario che anche l'amministrazione comunale affronti finalmente la gestione e la raccolta dei rifiuti con formule innovative, al passo con i tempi e delle richieste che arrivano dalla popolazione”.
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