Il decreto Fer X è in arrivo. Questa la trattativa con Bruxelles sulle concessioni idroelettriche
Lo ha reso noto il sottosegretario Claudio Barbaro rispondendo a diverse interrogazioni in commissione attività produttive alla Camera
Arriverà a breve il decreto Fer X con le prime aste già entro fine anno mentre è in corso un confronto con la Commissione europea per quanto riguarda le Concessioni idroelettriche. Lo ha detto Il sottosegretario all’Ambiente Claudio Barbaro (nella foto) – apprendiamo da Ageei - rispondendo a una serie di interrogazioni durante l’audizione in Commissione Attività produttive alla Camera.
Fer X
Sul decreto Fer X il sottosegretario ha ricordato che il provvedimento “è stato trasmesso ad aprile all’Arera ai fini dell’acquisizione del parere atteso per gli inizi di giugno”. In seguito sarà necessario ottenere il parere della Conferenza unificata e provvedere alla notifica formale in Commissione europea “per la verifica dei profili di compatibilità con la disciplina in materia di aiuti di Stato”. Barbaro ha confermato che il ministero ha già avviato i colloqui con Bruxelles per accelerare l’ultimo passaggio. Tra le novità del provvedimento, ha rammentato ancora il sottosegretario, la previsione “del rischio dovuto alle dinamiche inflattive” per adeguare i corrispettivi alle strutture di costo riducendo i rischi degli operatori e una diversa struttura dei pagamenti dei contratti con la finalità di disincentivare l’offerta della capacità contrattualizzata a prezzi inferiori ai costi marginali. “Si stima che le prime aste potranno essere bandite entro la fine dell’anno”, ha ammesso il sottosegretario.
Idroelettrico
Per quanto riguarda le modalità e le tempistiche dei potenziali investimenti rivolti al settore idroelettrico, i rinnovi delle Concessioni sono “oggetto di interlocuzione con la Commissione europea”. In particolare “In merito alle misure del Pnrr rendicontate come azioni positive” “il dipartimento delle Politiche europee conferma che le regole Ue non consentono un’inversione di rotta, ovvero l’introduzione ex post di misure finalizzate a modificare il quadro regolatorio positivamente valutato”. Nel caso venisse attuata una simile proposta si determinerebbe “non solo l’arresto del processo di valutazione della richiesta di pagamento in corso” del Pnrr “e delle successive fino a quando la criticità non viene eliminata”, ma “anche la riduzione delle somme trasferite all’Italia. Conseguentemente sono state avviate specifiche interlocuzioni con la Commissione europea dirette a illustrare le motivazioni alla base della necessità di innovare la disciplina”.