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Greenpeace, migliaia di posti di lavoro dalle rinnovabili nel Mediterraneo

where Roma when Lun, 16/11/2015 who michele

Lo dicono gli studi commissionati dall’associazione in Italia, Croazia, Grecia, Spagna. Nel nostro Paese a goderne dovrebbero essere le isole

I Paesi mediterranei potrebbero creare migliaia di posti di lavoro, rendere verdi le rispettive economie e sviluppare un turismo più sostenibile, se solo i rispettivi governi accelerassero la transizione energetica già in atto, puntando con convinzione su fonti rinnovabili ed efficienza energetica. Lo rivelano diversi studi commissionati da Greenpeace in Italia, Croazia, Grecia e Spagna. Secondo quanto emerge dalle ricerche di Greenpeace, i Paesi mediterranei hanno una tale abbondanza di sole e vento da rendere le fonti rinnovabili e l'efficienza energetica una scelta razionalmente obbligata.
Sostenibilità ambientale ed economica - Ampliare la potenza installata rinnovabile ed espandere le tecnologie per un uso intelligente dell'energia sarebbe di beneficio all'economia, all'occupazione, garantirebbe la qualità degli ecosistemi e darebbe un contributo prezioso alla salvaguardia del clima. Inoltre, consentirebbe ai cittadini di investire direttamente nel sistema energetico, diventando produttori e proprietari, garantendo reddito a piccole comunità, famiglie o strutture essenziali come scuole e ospedali.andreaboraschi.jpg
Eppure - rileva l’associazione - oggi chi governa questi Paesi continua a perseguire scelte sbagliate, puntando su nuove centrali a carbone, o cercando a tutti i costi gas e petrolio, spesso disponibili in quantità modeste.

Lo studio sulle isole italiane - Greenpeace ha focalizzato il suo studio “100% rinnovabili: un nuovo futuro per le piccole isole” sulla situazione delle isole minori: veri e propri paradisi come Lampedusa, Pantelleria, Favignana, Tremiti, che continuano ad alimentarsi producendo energia da vecchi generatori diesel che gravano sulle bollette dei cittadini italiani per circa 70 milioni di euro all'anno. Lo studio realizzato dall'associazione ambientalista illustra in modo concreto e preciso come queste isole potrebbero affrancarsi dalla fonti fossili e soddisfare interamente la propria domanda energetica grazie alle fonti rinnovabili e all'efficienza energetica. “Le isole analizzate nel nostro rapporto esprimono un paradosso: nonostante il potenziale energetico rinnovabile, continuano a essere alimentate con fonti vecchie e inquinanti. Intanto - afferma Andrea Boraschi, responsabile della campagna Energia e Clima di Greenpeace Italia - davanti alle loro coste assistiamo all'assalto dei petrolieri ai nostri mari, incoraggiati e favoriti dal governo Renzi. È chiaro che questa è la direzione sbagliata. Possiamo partire da queste perle dei nostri mari per garantirne la bellezza, il richiamo turistico, per sperimentare e innovare. E altrettanto possono fare, come dimostrano i nostri rapporti, gli altri Paesi mediterranei europei per uscire dalla crisi proteggendo il clima”.

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Responsabile della campagna Energia e Clima di Greenpeace Italia
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