IREX Index stabile a settembre in un clima positivo per le Borse
L’indice IREX delle small-mid cap pure renewable quotate su Borsa Italiana ha subito una sensibile discesa nella prima decade di settembre, per poi recuperare e finire il mese con perdite limitate
di Alessandro Marangoni*
Nonostante l’outlook economico dell’OCSE di settembre non porti notizie confortanti, le Borse paiono reagire bene. La crescita mondiale dovrebbe scendere al 2,9% nel 2019 e 3,0% nel 2020, il dato più basso dall’ultima crisi finanziaria. A centro rimane sempre la guerra commerciale, tra dazi americani e contromisure dei Paesi esportatori, alle quali si aggiunge un inasprimento delle tensioni politiche, culminate con l’attacco attacco alle infrastrutture petrolifere saudite di metà settembre. La crescita cinese è attesa ad una graduale flessione, con forti rischi di una battuta d'arresto più netta, che porterebbe anche ad un indebolimento delle importazioni. Brexit è l’altra grande fonte di incertezza, dato che né tempi né le modalità si sono ancora chiariti. Una separazione senza accordi potrebbe trasformarsi in una recessione per Londra, con effetti negativi per tutta l’economia europea.
Rimane pressoché invariato il quadro per l’Italia nel 2019. L’OCSE prevede una crescita nulla nel 2019 ed un + 0,4% nel 2020. La nota ISTAT di settembre è solo leggermente più positiva, prevedendo un PIL a 0,1% quest’anno, dati gli aumenti congiunturali del primo e secondo trimestre (+0,1%).
Il nuovo Governo è alle prese con la Legge di Bilancio. Parrebbe scongiurato l’aumento per il prossimo anno dell’IVA. Molte altre sono le mosse di politica fiscale in discussione, tra cui alcune che potrebbero portare novità nei settori ambiente ed energia, in ottica Green New Deal.
Nell’ultimo giorno di settembre si è aperto il bando per assegnare, tramite aste e registri, i nuovi incentivi alle rinnovabili elettriche, come previsto dal D.M. FER 1 di luglio. Il comparto è pronto a ripartire. Secondo il decreto, gli investimenti attesi sarebbero di 10 miliardi di euro al 2021, per una produzione elettrica da FER addizionale di 12 TWh, ovvero il 17,5% dei 68,5 TWh stimati necessari per raggiungere l’obiettivo della proposta di PNIEC al 2030.
Ottimi gli spunti nelle principali Borse europee in settembre. Il miglior risultato viene dalla Spagna, dove l’indice Ibex ha fatto segnare un +4,8% sul mese precedente. A seguire il Dax tedesco (+4.1%) e il Cac francese (+3,6%).
In Italia, l’indice FTSE All share registra un buon risultato, chiudendo a +3,2%, mentre meno convincente è apparso il FTSE Oil&Gas, indice dell’andamento del comparto energetico tradizionale, che ha guadagnato solo l’1,7%. All’origine di questa performance modesta vi sono gli impatti dei rischi geopolitici sul comparto petrolifero e l’incertezza sull’evoluzione dell’economia mondiale. Inizialmente, l’attacco del 14 settembre agli impianti sauditi ha scatenato reazioni preoccupate, che si sono riflesse sui prezzi in forte risalita. Le rassicurazioni saudite sul recupero degli impianti e la disponibilità di riserve hanno raffreddato la spinta rialzista. Il prezzo medio del Brent si è infatti attestato a fine mese sui 60,83 $/b, salito solo dello 0,7% su agosto. Il WTI ha mostrato, addirittura, una discesa dell’1,7%, chiudendo a 54,31 $/b .
L’indice IREX delle small-mid cap pure renewable quotate su Borsa Italiana ha subito una sensibile discesa nella prima decade di settembre, per poi recuperare e finire il mese a -0,5%. Agatos e Falck Renewables sono le due aziende che hanno mostrato le maggiori difficoltà iniziali, risalendo, poi, fino ad un -1,8% e -0,3%.
Agatos Energia S.r.l., società controllata Agatos S.p.A attiva come EPC ha firmato un contratto per l’engineering e la realizzazione di sette impianti fotovoltaici su copertura in diversi siti industriali, per un totale di circa 4 MW e un valore di circa 1 milione di euro al netto della fornitura dei moduli e inverter. La semestrale presentata alla fine di settembre mostra un netto aumento dei ricavi e una lieve diminuzione dell’EBITDA.
Falck Renewables ha annunciato la firma di PPA tra la controllata Energía Eólica de Castilla e Holaluz, fornitore di energia spagnolo per un impianto eolico in Spagna. Il contratto, che copre il 75% della produzione, è tra i primi nel suo genere in Spagna. Tramite la controllata Kilbraur Wind Energy, invece, la stessa Falck ha firmato un PPA per la vendita a Shell Energy Europe per il 100% dell’energia prodotta da eolico nel Regno Unito. La migliore performance del mese è segnata da Innovatec, che ha chiuso a +25,5%. La semestrale riconosce gli ottimi risultati del 2019 in termini di ricavi (+46%), EBITDA (163%). L’EBIT è, invece, lievemente sceso, così come l’utile, pari a 3,1 milioni.
Seri Industrial ha convinto, con un +15,6%, nonostante il nuovo CdA, insediatosi il 13 settembre, abbia ritenuto necessario il rinvio dell’approvazione della relazione semestrale, proprio per consentire di predisporre l’aggiornamento del piano industriale del Gruppo. Il giorno 10 ottobre la relazione è stata pubblicata, indicando ricavi in crescita del 22% e un risultato operativo lordo in frenata del 39%. Il nuovo piano industriale prevede, da una parte, la crescita dell’attuale business sugli stoccaggi di energia, dall’altra lo sviluppo di nuovi business per ridurre i costi di approvvigionamento delle materie prime, lo sviluppo di progetti di ricerca e sviluppo lungo tutta la filiera finalizzati a realizzare nuovi prodotti ed investimenti presso il sito di Teverola (Progetto Litio) che consentirebbero al Gruppo di diventare il primo produttore di celle al litio per accumulatori trazione e storage in Europa.
La peggiore perfomance spetta, invece, a Enertronica Santerno, con un -13,9%. La semestrale 2019 mostra, però, che le perdite registrate nel 2018 erano di natura straordinaria e non ricorrente, derivanti dalla commessa per un impianto fotovoltaico in Nevada e dalla cancellazione di una commessa in Spagna. Il valore della produzione si è contratto del 12%, ma l’EBITDA è aumentato del 203%, passando in territorio positivo.
*Alessandro Marangoni è amministratore delegato di Althesys, la società di consulenza che cura l’indice Irex