Polo solare Cnr, l'energia rinnovabile siciliana aiuta l'Italia
L'energia rinnovabile generata in Sicilia fa abbassare il prezzo unico nazionale dell'elettricità, e crea ulteriore reddito grazie alla cessione del surplus a Malta
Sono sorprendenti i risultati dello studio del Cnr pubblicato da Energy Science & Engineering. Grazie a solare, eolico e idroelettrico, oggi la più grande regione italiana non è più un peso, rispetto al settore energetico, ma una risorsa per l'intero Paese.
“Analizzando la serie oraria dei consumi e dei prezzi zonali - spiega Mario Pagliaro, che al Cnr di Palermo coordina le attività del Polo Solare della Sicilia - abbiamo scoperto che il prezzo crolla rapidamente al diminuire della 'domanda residua', cioè quella non soddisfatta da fonti rinnovabili: tanto che, sotto una certa soglia, il prezzo zonale praticamente si azzera”. A causa del parco centrali a olio combustibile obsoleto e inefficiente e della capacità di connessione limitata con il resto della rete elettrica nazionale, il prezzo zonale dell'elettricità generata in Sicilia è stato per decenni molto più alto di quello nazionale. Dal 2007 al 2014, spiega lo studio, il prezzo siciliano superava fino oltre 50 centesimi di euro al chilowattora il prezzo medio nazionale (PUN), pesando di fatto su tutti gli utenti nazionali. Il PUN si forma infatti ogni giorno sulla Borsa elettrica attraverso la media ponderata dei vari prezzi zonali.
“In Sicilia - aggiunge Francesco Meneguzzo dell'Ibimet-Cnr di Firenze - la produzione elettrica da fonti rinnovabili si colloca ormai stabilmente oltre i 5 miliardi di chilowattora all'anno, coprendo oltre il 25% della domanda elettrica regionale. Una quantità sufficiente a far scendere il prezzo del PUN ai valori più bassi del decennio, com'è accaduto ancora lo scorso aprile con il prezzo del Megawattora che ha toccato i 32 euro”.
“La Sicilia - conclude Pagliaro - si è dimostrata un perfetto caso di studio sui vantaggi delle fonti rinnovabili: che non solo non hanno mai causato i problemi di rete spesso paventati ma al contrario, oltre a generare un risparmio in bolletta, diventano fonte di reddito anche senza incentivi grazie all'esportazione del surplus energetico verso Malta, attraverso il nuovo elettrodotto sottomarino entrato in funzione da un anno”.
Lo studio mette infine in evidenza come, a differenza del resto d'Italia, in Sicilia il picco di domanda serale sia stabilmente più elevato di quello diurno, segnale del forte calo delle attività produttive industriali, qui storicamente legate alla raffinazione petrolifera e alla petrolchimica.