Renovo presenta a Palermo il biodistretto di Caltagirone
Le biomasse vergini locali saranno termo valorizzate all’interno di un impianto cogenerativo, che immetterà in rete l’energia elettrica prodotta e cederà l’energia termica cogenerata agli altri due impianti del polo
Presentato il nuovo progetto integrato di Renovo Bioenergy per la zona industriale di Caltagirone (CT), che prevede la costruzione di un polo integrato della bioedilizia, del riciclo del legno e delle energie rinnovabili da biomasse vergini.
Il biodistretto siciliano prevede la costruzione di un vero e proprio polo sostenibile integrato ad elevata autonomia energetica, che punta da un lato alla valorizzazione dei residui agricoli e forestali a livello locale nel settore della bioedilizia, dall’altro al recupero e riciclo di legno post-utilizzo, e che porterà al territorio calatino molteplici vantaggi in termini di ricadute ambientali e socio-economiche. Alla base del biodistretto ci sarà la valorizzazione di biomasse vergini locali all’interno di un impianto cogenerativo, che immetterà in rete l’energia elettrica prodotta e cederà l’energia termica cogenerata agli altri due impianti del polo, finalizzati uno alla produzione di pallet certificati in legno pressato e l’altro a quella di pannelli termoisolanti in fibra di legno e paglia.
“I benefici ambientali di una filiera a km 0 come quella che intendiamo implementare a Caltagirone sono molti”, spiega Arvati. “Innanzitutto, per l’alimentazione dell’impianto cogenerativo utilizzeremo solamente scarti agricoli e forestali da filiera corta, provenienti da meno di 70 km. Inoltre, andremo a valorizzare la filiera del legno di riciclo post-utilizzo finalizzandola alla produzione di pallet certificati in legno pressato. Attualmente il legno di riciclo siciliano ha, come unico sbocco commerciale, le aziende settentrionali del pannello. Non è questo l’unico vantaggio per l’ambiente portato dal progetto di Caltagirone: molto importanti saranno anche le ricadute sociali e occupazionali degli impianti: “A questo proposito, grazie alla collaborazione con la cooperativa sociale ‘Il Nodo’ - continua Arvati - individueremo 89 lavoratori (tra diretti, indiretti e indotto) principalmente all’interno delle fasce svantaggiate della popolazione: mamme senza lavoro, ex detenuti, categorie protette. In totale abbiamo calcolato che le ricadute socio-economiche sul territorio saranno nell’ordine dei 4.032.138 € all’anno.”
Renovo Bioenergy per il suo biodistretto siciliano sta trovando la collaborazione nel mondo della finanza etica, infatti il progetto al momento è all’attenzione del Fondo Etico immobiliare Green Star – Comparto Bioenergie promosso da REAM SGR e Renovo, i cui sottoscrittori sono la Fondazione “Con il Sud”, la Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, la Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca e la Fondazione Banco di Sardegna. “Si tratta di uno strumento finanziario etico istituzionale che promuove il coinvolgimento delle Istituzioni nel processo di sviluppo sostenibile del Paese. Il fondo etico GreenStar è il primo in Italia destinato a investitori istituzionali che vogliono supportare operazioni etiche a favore del territorio e promuovere progetti di sviluppo sostenibile orientati alla valorizzazione dei terreni agricoli e forestali sottoutilizzati o abbandonati, dando priorità all’assunzione di personale appartenente alle categorie svantaggiate”, conclude il Presidente di Renovo SpA.