Ecomondo: dall’orto in salotto alla biodepurazione con tappi di plastica, ecco i progetti delle spin-off universitarie
I progetti sono stati presentati da Netval, l’associazione delle università italiane e degli enti impegnati nella valorizzazione dei risultati della ricerca pubblica
Dall’orto in salotto alla bio-depurazione dell’acqua tramite i tappi di plastica delle bottiglie: sono alcuni tra i progetti delle società spin-off universitarie presentati in un workshop organizzato da Netval all’interno della Città sostenibile di Ecomondo, l’evento di Rimini Fiera dedicato all’economia verde, che si è chiuso sabato scorso. Le società spin-off nascono per valorizzare i risultati della ricerca universitaria. Netval, fondata nel 2002 come network tra università, è oggi l’associazione delle università italiane e degli enti pubblici di ricerca impegnati nella valorizzazione dei risultati della ricerca pubblica. Vi aderiscono 60 membri, tra cui 54 università e sei enti pubblici di ricerca. Il workshop ‘Le spin-off viste dall’industria e per l’industria’, organizzato in collaborazione con Apsti e Pni Cube (associazione italiana degli incubatori universitari), è stato condotto dal vicepresidente di Netval Giuseppe Conti.
Nel corso dell’incontro, Massimiliano Granieri, dell’Università di Foggia, ha ricordato che “lo spin-off è uno strumento di valorizzazione dei risultati della ricerca. Non può diventare una semplice società di consulenza”. E ha citato una storia significativa: una tecnologia sviluppata all’interno dell’Università di Foggia per de-tossificare le proteine del glutine, rendendo gli alimenti adatti anche ai celiaci. Un brevetto per il quale è stata creata una spin-off che, recente, ha firmato un accordo con il gruppo Casillo, che investirà 2,5 milioni di euro. Flérida Regueira Cortizo, della società pubblica Germany Trade&Invest, ha illustrato invece le opportunità di finanziamento e consulenza per le start-up italiane per espandersi sul mercato tedesco in ambiti che vanno dalla depurazione dell’acqua allo smaltimento degli aerei.
Diverse le start-up e spin-off che hanno portato in fiera la propria storia. Eccone alcune: Lampionet, società vicentina, ha creato il sistema MUD (Multiutility Urban Device), dispositivo multifunzionale, collegato a un centro servizi, per la città intelligente: il sistema comprende colonnine di ricarica per veicoli elettrici, telesorveglianza, diffusione sonora, connettività Wi-Fi, chiamate di soccorso. Carbon Sink (La Spezia) sviluppa progetti di contenimento delle emissioni, soprattutto nel sud del mondo; Eco-sistemi (Rovereto, Trento) punta su un’innovazione nel campo della depurazione ecologica delle acque: un sistema biologico a basso consumo di energia, chiamato Rcbr (Rotating cell biofilm reactor). Si tratta di una macchina di dimensioni contenute, nella quale materiale plastico (in particolare tappi di bottiglia) viene messo a contatto con le acque reflue da depurare, e sviluppa autonomamente un biofilm batterico in grado di ‘nutrirsi’ delle sostanze inquinanti; Biopic è un progetto nato dal dipartimento di Alberologia dell’Università di Firenze: un sistema per la realizzazione di un orto biologico domestico, in piccolissimi spazi, basato sul principio della collaborazione tra piante diverse e su tecnologie come l’illuminazione Led.