Le emissioni di un camion sono venti volte superiori a quelle di un’auto
Pur rappresentando meno del 4% del parco veicoli, gli autocarri sono responsabili di oltre il 25% dell’anidride carbonica derivante dai trasporti su strada. L’elettrificazione dello spostamento merci su gomma al centro del convegno organizzato a Milano da Rse e Gse con Amazon
Dopo il lancio della Pun (Piattaforma unica nazionale) da parte del ministero dell’Ambiente, Gse e Rse, anche il Regolamento sull’infrastruttura di carburanti alternativi (Afir, che prevede obiettivi specifici già al 2025) dà una forte spinta allo sviluppo di una rete di infrastrutture di ricarica più capillare, efficiente e accessibile: l’obiettivo è accompagnare l’Italia nel percorso di decarbonizzazione dei trasporti tracciato dall’Europa. Di questi obiettivi e delle strategie da realizzare si è discusso all’evento dedicato al trasporto merci su gomma, organizzato da Rse (Ricerca sul sistema energetico; www.rse-web.it) nell’ambito di e_mob a Milano, con un particolare focus sull’elettrificazione del trasporto pesante.
«Applicare il regolamento Afir»
«Gli autocarri, pur rappresentando meno del 4% del parco veicolare, sono responsabili di oltre il 25% delle emissioni di anidride carbonica derivanti dal settore dei trasporti su strada. In termini di quantità di CO2, un autocarro produce emissioni venti volte superiori a quelle di un’automobile», ha spiegato Giuseppe Mauri, capogruppo di ricerca del dipartimento Tecnologie di trasmissione e distribuzione Rse (foto). Emerge quindi con chiarezza la necessità di decarbonizzare questo settore, in Italia e in Europa. «Le tecnologie sono già disponibili», assicura l’esperto. L’elettrico a batteria rappresenta la soluzione più efficiente, più sostenibile e nel lungo termine più conveniente.
In generale, ha approfondito Mauri, «non solo è fondamentale applicare il regolamento europeo Afir che consente il trasporto merci regionale, per abilitare la ricarica di mezzi elettrici a lungo raggio saranno necessari livelli di potenza superiori, come quelli sostenuti dal nuovo connettore MegaWatt charging system (Mcs) in fase di standardizzazione. L’Mcs supporterà ricariche da 1 a 4 MW che consentiranno di ripristinare lo stato di carica delle batterie nei 45 minuti di riposo obbligatori previsti ogni quattro ore di guida. In questo modo, i Tir fino a 44 tonnellate potranno percorrere lunghe distanze in modo sostenibile».
Camion ricaricati in 45 minuti
Mario Spagnoli, responsabile mobilità sostenibile del Gse (Gestore dei servizi energetici), ha presentato la Piattaforma unica nazionale, avviata a marzo 2024 in collaborazione con il ministero dell’Ambiente e Rse. La Pun, che mappa circa 50mila punti di ricarica su tutto il territorio nazionale, rappresenta uno strumento essenziale per il cittadino, le amministrazioni pubbliche e gli operatori del settore.
Una delle domande aperte del mercato è dove posizionare le infrastrutture di ricarica in modo da intercettare i grandi flussi di logistica, così come è di primaria importanza stimolare gli investimenti per il raggiungimento dell’obiettivo del 15% di elettrificazione della rete autostradale al 2025 in tutta Europa. In risposta a questo quesito, Fabrizio Ciaralli, senior manager transportation per Amazon, ha presentato Cha-Let, uno strumento open source pensato per aiutare il settore pubblico e privato a identificare i punti più strategici dove posizionare infrastrutture di ricarica elettrica lungo le maggiori arterie di trasporto. «Amazon ha pianificato un investimento di oltre 1 miliardo di euro in Europa per elettrificare la rete dei trasporti dei suoi partner di consegna, con la prospettiva di dotarsi di oltre 1500 camion elettrici da qui ai prossimi anni. Affinché un piano come questo possa realizzarsi serve promuovere una partnership tra pubblico e privato e garantire un’adeguata e capillare infrastruttura di ricarica pubblica, omogenea tra i diversi Paesi», ha detto Lorenzo Barbo, amministratore delegato di Amazon Italia Logistica.