Logistica sostenibile. Le sei regole semplici per rendere efficiente il trasporto delle merci
Il Freight Leaders Council presenta il Quaderno 25 per migliorare l’impronta ambientale e generare un risparmio per le aziende di trasporto
Imporre per legge il calcolo delle emissioni prodotte attraverso il trasporto delle merci. Lanciare un piano nazionale per sostituire progressivamente i combustibili fossili con fonti a ridotto impatto ambientale: Lng e bio carburanti. Accelerare il rilancio dell’intermodalità ferroviaria e lo sviluppo della smart mobility, incidendo anche sulla cultura manageriale dei committenti fino a prevedere un sistema premiale per i trasporti più lenti e rendere visibile lo sforzo delle aziende verso una migliore sostenibilità dei servizi di trasporto delle merci. Sono questi i sei passi che il Freight Leaders Council ha individuato nel Quaderno 25 sulla sostenibilità ambientale del trasporto e della logistica, curato dal presidente Antonio Malvestio con i contributi di rappresentanti delle istituzioni, delle aziende e degli esperti del settore, pubblicato in occasione del 25° anniversario della fondazione dell’associazione che riunisce i maggiori operatori della logistica italiana.
Il testo, presentato nell’ambito del convegno “Trasporto CO₂: i carburanti alternativi rendono profittevole l’azienda”, organizzato a Roma da Tforma in collaborazione con Scania, Federmetano, Federchimica Assogasliquidi, Vdo e Zf, si pone come un “manuale al servizio del lettore per illustrare come è possibile ridurre l’impronta ambientale nei trasporti” dando indicazioni alle aziende e alle istituzioni su come agire nell’immediato per far fronte all’emergenza emissioni prodotte dal trasporto merci e raggiungere gli standard imposti dall’Ue.
Ecco i sei passi da fare subito.
Imporre il calcolo della CO₂ prodotta attraverso il trasporto. Occorre prevedere, con un accordo tra vettori e committenti, una legge che imponga il calcolo delle emissioni prodotte nei servizi di trasporto, anche attraverso meccanismi premianti i comportamenti virtuosi. La misurazione delle performance renderà più facile avviare processi di riduzione delle emissioni.
Un piano nazionale per i combustibili a ridotto impatto ambientale: Gnl e combustibili bio. Il Gnl va sostenuto attraverso un piano che congeli il livello di tassazione su un periodo di 5 anni per consentire la pianificazione degli investimenti. Parallelamente si dovrebbe avviare lo sviluppo dei biocarburanti, una tecnologia che già esiste e che non richiede quasi mai la sostituzione dei motori in circolazione.
Un piano nazionale per l’intermodalità ferroviaria. Occorre un’offerta di trasporto intermodale utilizzabile a domanda: le lunghe dorsali peninsulari devono avere servizi regolari nelle due direzioni, anche con fermate intermedie per trasporto container a casse mobili con terminali efficienti. E non bisogna dimenticare che le linee alta velocità sono in realtà state costruite per essere alta capacità.
Premiare i trasporti più lenti per migliorare la sostenibilità del sistema. L’aumento della sostenibilità dei trasporti deve obbligatoriamente passare attraverso un rallentamento pur minimo dei flussi. I committenti devono fare un salto culturale, accettando un “ritardo” nelle consegne per fare spazio all’intermodalità ferroviaria e marittima. È indispensabile identificare un sistema premiante per chi allunga, anche minimamente, le rese.
Dare visibilità allo sforzo per una migliore sostenibilità del trasporto merci. L’Istat dovrebbe aggiungere una serie di statistiche sul trasporto merci e, in particolare, sulla produzione di CO² nel trasporto. L’Albo degli Autotrasportatori dovrebbe dare visibilità alle certificazioni ambientali dei trasportatori, seppure non obbligatorie. Il sito del ministero delle Infrastrutture e Trasporti dovrebbe indicare i dati di produzione di CO² per il trasporto merci e il relativo trend nazionale, confrontato a quello di altre nazioni ove disponibile.
Accelerare lo sviluppo della smart mobility. L’Italia deve accelerare l’attuazione del Piano d’Azione Its, che prevede la creazione di piattaforme logistiche integrate o interoperabili con la Piattaforma Logistica Nazionale per interconnettere il più possibile i vari attori.