Smart City, lo Sviluppo economico al lavoro sulla cooperazione internazionale
Prioritario anche individuare i fabbisogni di innovazione e dei quartieri pilota per l’individuazione della domanda e per l’estensione del programma
La task force sulle smart city del ministero dello Sviluppo economico, guidata dal sottosegretario Antonio Gentile, sta lavorando alla definizione del piano di azione in attuazione delle linee guida già determinate nel febbraio scorso. "È allo studio una cooperazione con l'Enea - dice il sottosegretario - per avviare un’iniziativa internazionale con il Nist, l'ente di standardizzazione statunitense con sede in Washington, con l'obiettivo di lanciare un programma internazionale per creare l'ecosistema più adatto per rendere connesse ed interoperabili le applicazioni generate nel nostro Paese. In questo modo vogliamo favorire l'adozione di open data, di piattaforme aperte e di strumenti di facilitazione per creare un coordinamento tecnico nazionale dei progetti urbani e favorire la raccolta ed il trasferimento di competenze e di conoscenze".
In questa fase la task force è coinvolta su più fronti. Il primo, l'individuazione dei fabbisogni di innovazione e dei quartieri pilota per la sperimentazione delle domande espresse dalle città metropolitane con Anci (l’associazione dei Comuni) ed Agid (l’agenzia per l’agenda digitale). Il secondo riguarda invece l'individuazione dei fabbisogni di innovazione e dei quartieri pilota, per estendere nel più breve tempo possibile il piano smart city su larga parte del territorio nazionale. Infine, l’impegno in una attività di trasferimento tecnologico e di cooperazione internazionale con International technology transfer network (Ittn): nei giorni scorsi a Shenzhen, in Cina, è stato presentato da una delegazione del ministero, il piano di politica industriale italiano sulle smart city.