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Il progetto punta a indirizzare ristoratori e clienti verso una cultura dell’acqua come bene comune, che minimizzi lo spreco

C’è troppa plastica e bottiglie di vetro nei ristoranti. Parte da questo assunto il progetto "Acqua in Brocca", che punta a convincere i ristoratori pugliesi a offrire ai loro clienti l'opzione di consumare l'acqua del rubinetto come alternativa a quella in bottiglia, come del resto accade già in gran parte d'Europa e del mondo.
 
L’idea
L'idea di Maria Chiara Minoia e Savino Bartolomeo, due consulenti di marketing e comunicazione specializzati nel settore ristorazione, è stata accolta dall'Acquedotto Pugliese, che ha deciso di puntare sul loro progetto per indirizzare ristoratori e clienti verso una cultura dell’acqua come bene comune, che minimizzi lo spreco di fronte a una qualità - quella dell'acqua “del sindaco” - che microbiologicamente spesso nulla ha da invidiare alle acque in bottiglia. Purtroppo, però, questo apprezzamento non si traduce in comportamenti coerenti, perché solo un italiano su tre beve l’acqua del rubinetto. Ed è per incentivare comportamenti più rispettosi dell’ambiente che nasce “Acqua in brocca”.
 
La sensibilizzazione
"Il nostro progetto di sensibilizzazione - spiegano gli ideatori sul loro profilo social - è rivolto a tutti gli operatori del settore e punta alla promozione e all’utilizzo dell’acqua pubblica nei locali. E la brocca, fisicamente, ci sarà davvero. La brocca - proseguono Minoia e Bartolomeo - sarà consegnata a tutti gli operatori che vorranno aderire all’iniziativa i quali, esponendola nei loro locali, segnaleranno al consumatore la possibilità di bere al tavolo (o al bancone) l’acqua pubblica". Tutti i ristoratori che aderiranno all’iniziativa saranno poi inseriti in un apposito elenco all’interno di FontaniApp, l’App dell’Acquedotto pugliese che consente di individuare facilmente la fontanina pubblica più vicina.