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Utilities energetiche, crescono gli investimenti: 20,5 miliardi nel 2024

where Milano when Gio, 30/01/2025 who roberto

In testa le fonti elettriche rinnovabili. Presentato il Rapporto Utilities 2025 Agici-Accenture: +47% per le multiutility, +4,2% per i gruppi energetici e +21% per gli operatori di rete; calano i fatturati aggregati (-4,4%) ma aumentano gli utili (+16,3%)

I principali operatori energetici marcocartaagici.jpgitaliani hanno investito 20,5 miliardi di euro nel 2024, una cifra che supera ampiamente quella relativa all’anno precedente. È questo il dato principale emerso nel corso dell’evento CFO Utilities Conference organizzato da Agici che si è tenuto a Milano, nel corso del quale è stato presentato il Rapporto 2025 dell’Osservatorio Utilities Agici-Accenture che ha analizzato le strategie di investimenti di 16 operatori attivi nella filiera gas&power in Italia, suddivisi in tre categorie: multiutility, gruppi energetici e operatori di rete indipendenti.

 
I numeri in Italia
Per quanto riguarda le multiutility, gli investimenti realizzati nel 2024 hanno visto una poderosa crescita, raggiungendo la cifra di circa 6,3 miliardi di euro, il 47% in più rispetto al 2023. Il dato riflette un impegno profuso primariamente nel potenziamento delle reti, sia energetiche sia del servizio idrico integrato. Il trend, secondo le previsioni, crescerà nel periodo 2025-2030 con circa 26,5 miliardi di investimenti totali previsti, 16,3 per quanto riguarda il triennio 2028-2030.
I gruppi energetici nel corso dell’anno appena concluso hanno investito circa 7,5 miliardi di euro, che corrisponde a un aumento del 4,2%. Guidano le strategie di questi attori gli ingenti investimenti in fonti elettriche rinnovabili – in primis l’eolico, seguito dal fotovoltaico – che orienteranno anche i piani del futuro, e infrastrutture di rete: ammontano a circa 30,6 miliardi di euro gli investimenti previsti per il triennio 2025-2027, che raggiungono i 35,7 miliardi al 2030. Infine, si riscontra una crescita anche per gli operatori di rete, che nel 2024 hanno investito circa 6,7 miliardi, con una crescita del 21% rispetto al 2023. La crescita degli investimenti ha interessato soprattutto lo sviluppo e la manutenzione delle reti. Le risorse pianificate per il triennio 2025-2027 sono pari a circa 29,6 miliardi di euro, un importo che aumenta fino a 34,5 miliardi se si considerano gli investimenti programmati da Italgas fino al 2030 e da Terna fino al 2028.
 
Analisi europea
L’analisi prende poi in considerazione i principali operatori del settore gas&power a livello europeo, stimando una crescita degli investimenti per gruppi Integrati (98 miliardi di euro; +10%) e gruppi rinnovabili (8,9 miliardi di euro; +25%), incentrati primariamente sullo sviluppo della capacità rinnovabile.
Una sezione del rapporto, realizzata da Intesa Sanpaolo attraverso la divisione IMI Corporate & Investment Banking, fornisce un quadro dell’andamento economico-finanziario del settore energetico. I risultati attesi del 2024 si collocano in uno scenario esterno che ha visto proseguire il trend osservato nel 2023, evidenziando andamenti meno volatili dei prezzi delle commodity energetiche rispetto al 2022. I ricavi sono, dunque, attesi in leggera riduzione rispetto all’esercizio precedente (-4,4%), passando da 77,9 miliardi di euro del 2023 a 74,5 miliardi di euro del 2024. Il calo maggiore si riscontra per i gruppi energetici (-13,3%), seguiti dalle multiutility (-0,1%), mentre gli operatori di rete segnano una lieve crescita (+0,3%). Per quanto riguarda l’utile netto, il 2024 è atteso con un risultato aggregato pari a 6 miliardi di euro superiore del 16,3% rispetto al 2023 (aumento di 845 milioni di euro). Un trend, questo, che si riscontra anche nell’analisi degli operatori europei, che vedono un calo nei ricavi aggregati (648,1 miliardi di euro; -5,5%) e una crescita molto forte negli utili netti (55,4 miliardi di euro, +75,3%).
 
Contro i nimby
L’ultimo capitolo dello studio, infine, analizza le strategie di coinvolgimento degli stakeholder adottate dai player energetici, le cui attività sempre più spesso incontrano una crescente opposizione da parte delle comunità locali, secondo le dinamiche del fenomeno nimby. L’analisi mostra una predominanza delle strategie di comunicazione: azioni, che sebbene possano risultare meno complesse e costose rispetto a quelle di tipo economico, se realizzate in modo strutturato consentono alle utility di creare un forte legame con il territorio di riferimento.
 
I commenti
“Il Rapporto Utilities 2025 restituisce un quadro complesso ed eterogeneo sull’andamento degli operatori energetici in Italia e in Europa”, ha commentato Marco Carta, amministratore delegato di Agici. “Nonostante la persistenza, seppur diminuita, delle incertezze geopolitiche e il livello ancora alto dei prezzi del gas e dell’energia elettrica, la risposta degli operatori è stata molto positiva in termini di investimenti – su energie rinnovabili, efficienza energetica e infrastrutture soprattutto – ma anche di crescita dimensionale, un elemento sempre più determinante per la competitività delle utilities”.
Per Nicole Della Vedova, executive finance director di Snam "la finanza sostenibile rappresenta un pilastro fondamentale della nostra strategia, supportandoci nel conseguimento di obiettivi ambiziosi non solo sul fronte finanziario, ma anche in ambito industriale. Un chiaro esempio è il Piano Strategico 2025-2029, che prevede investimenti complessivi pari a 12,4 miliardi di euro, di cui 1,5 miliardi destinati alla piattaforma per la transizione energetica. Inoltre, nel medesimo periodo, puntiamo a far sì che il 90% del funding complessivo sia costituito da finanza sostenibile, una delle percentuali più elevate nel settore".

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