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Via libera dei magistrati al collaudo dell’impianto veronese di Agsm Aim che trasformerà la frazione umida dei rifiuti in biometano. Il ricorso di uno dei comuni coinvolti, condannato anche a pagare le spese processuali.

Il Consiglio di Stato ha messo la parola fine sul progetto di revamping dell’impianto di Ca’ del Bue a San Giovanni Lupatoto (Verona) che trasformerà la frazione umida dei rifiuti in biometano. Entro la fine dell’estate – leggiamo su L’Arena - dovrebbe essere collaudato e dal prossimo autunno entrerà a pieno regime un carburante utilizzabile per far viaggiare automobili e camion. Secondo quanto prevedono le autorizzazioni regionali, da tale struttura usciranno tre milioni di metri cubi l’anno di metano a origine biologica, che sarà poi reso disponibile agli utilizzatori finali nell’ambito dell’attuale rete di distribuzione della Snam. Il biocombustibile sarà prodotto con lavorazione a freddo con biodigestione.
 
Il progetto
A fornire questa anticipazione è Renato Guarneri, il direttore reti e ambiente dell’azienda a proprietà pubblica proprietaria dell’impianto: Agsm Aim. Guarnieri fornisce i tempi di entrata in funzione definitiva della struttura dopo che il Consiglio di Stato ha emesso una sentenza che costituisce, di fatto, una sorta di suggello finale per quanto riguarda il progetto di ristrutturazione dell’impianto al confine tra i comuni di San Giovanni Lupatoto, San Martino Buon Albergo e Zevio. Il ricorso era partito dal Comune di San Giovanni Lupatoto che aveva ottenuto in primo grado una sentenza sfavorevole del Tar. Ora il Consiglio di Stato ha respinto l’appello, condannando anche il Comune a pagare 5mila euro di spese.