Acqua, a Firenze con Ersa il più grande cantiere idrico aperto in Italia
Partiti, in anticipo rispetto alla tabella di marcia, i lavori per la realizzazione del secondo lotto del progetto Ersa. Verrà impiegata un’innovativa tecnologia di scavo acquistata in Germania
È sull’Arno il più grande cantiere idrico aperto in Italia. Sono partiti, in anticipo rispetto alla tabella di marcia, i lavori per la realizzazione del secondo lotto del cantiere del progetto Ersa, il collettore che permetterà la depurazione delle acque reflue di metà Firenze e Bagno a Ripoli ancora non collegati al depuratore di San Colombano.
Erano presenti all’inaugurazione Erasmo D’Angelis, sottosegretario alle Infrastrutture, Anna Rita Bramerini, assessore all’Ambiente ed Energia della Regione Toscana, Renzo Crescioli, assessore all’Ambiente della Provincia di Firenze, Caterina Biti, assessore all’Ambiente del Comune di Firenze, Alessandro Mazzei, direttore generale dell’Autorità Idrica Toscana, Gaia Checcucci, segretario generale dell’Autorità di bacino dell’Arno, Filippo Vannoni, presidente di Publiacqua, e Alberto Irace, amministratore delegato di Publiacqua.
Mentre i lavori sul primo tratto dell’emissario sono sul punto di concludersi, tutto è già pronto per iniziare a scavare i tracciati del secondo lotto, che sarà lungo poco più di 2 chilometri e ultimato entro novembre 2014 in linea con la tabella di marcia prevista all’inizio del progetto.
L’obiettivo è anticipare i lavori e concluderli entro l’estate, qualora le condizioni atmosferiche lo consentano. Previsto un piano, in accordo con il quartiere, per informare puntualmente i cittadini e limitare quindi al massimo i disagi per le modifiche alla viabilità della zona. Entro un anno al massimo sarà quindi operativo Ersa-Emissario Riva Sinistra dell’Arno lungo complessivamente 7,4 km, che porterà a San Colombano le acque reflue di un territorio in cui vivono circa 140.000 abitanti rendendo così l’intera area metropolitana fiorentina la prima in Italia depurata al 100%.
Il terreno viene subito analizzato e, per evitare qualunque contaminazione con l’ambiente esterno, le piazzole vengono rivestite in pvc e le acque di scolo in caso di pioggia convogliate al depuratore attraverso una condotta fognaria specifica. Se il materiale estratto dallo scavo è di buona qualità in parte viene macinato con un mulino mobile e riutilizzato per ricoprire lo scavo (questo accade con circa l’80% del materiale estratto). Se invece sono presenti rifiuti o fanghi che rendono impossibile il riuso, i terreni sono avviati in discariche autorizzate (circa il 20%).
La rapidità di esecuzione dei lavori è possibile grazie all’innovativa tecnologia di scavo acquistata in Germania, che avviene sfruttando il cosiddetto blindaggio lineare. Questo sistema consente di posizionare i pannelli di contenimento all’interno dello scavo in modo semplice, rapido ed efficace. Le travi che sostengono i pannelli lasciano sufficiente spazio per calare i tronconi di tubo in totale sicurezza, agevolando il lavoro degli operai e dei macchinari impiegati. La tariffa idrica attuale (240 euro in media l’anno Iva inclusa) contiene tutti i costi dell’opera come quelli delle altre opere strategiche del territorio dei 49 Comuni di Publiacqua.
Il Progetto Ersa ha un grande impatto anche dal punto di vista occupazionale. In un momento di crisi generalizzata e di precarietà , infatti, alla realizzazione del grande emissario stanno lavorando oltre 200 persone tra personale di cantiere e indotto.
La realizzazione dell’emissario è stata affidata, attraverso una gara d’appalto europea, al Consorzio Ravennate delle Cooperative di Produzione e Lavoro, rappresentata dall’impresa Cooperativa Muratori Sterratori e Affini di Montecatini Terme, capogruppo dell’Ati costituita da Polistrade spa di Campi Bisenzio e Italscavi di Scandicci, che già in passato hanno partecipato alla costruzione di importanti opere di ingegneria idraulica ed idraulico sanitaria in Toscana e nel resto d’Italia.