Acqua. Giovannini: 3,8 miliardi di investimenti per la riduzione delle perdite di rete
I lavori, in gran parte nel Sud, dovranno essere aggiudicati entro il 30 settembre 2023 e completati entro il 31 marzo 2026
Sono oltre 3,8 i miliardi di euro previsti dal ministero delle Infrastrutture (Mims) per mettere in sicurezza le strutture idriche primarie del Paese e per ridurre le perdite d'acqua nella rete di distribuzione.
Aggiudicazioni entro il 2023
In particolare, il complesso degli investimenti sulle infrastrutture idriche primarie per migliorare la sicurezza dell'approvvigionamento ammonta a oltre 2,4 miliardi di euro, di cui 2 miliardi provenienti dal Pnrr e 468 milioni dal Fondo sviluppo e coesione (Fsc) 2014-2020. I 2 miliardi di euro, di cui il 40% è destinato al Mezzogiorno, sono stati indirizzati su 124 interventi. I lavori, nel rispetto delle regole dettate dalla Commissione europea, dovranno essere aggiudicati entro il 30 settembre 2023 e completati entro il 31 marzo 2026. Intanto gli uffici del Mims hanno acquisito i progetti e ora stanno svolgendo la fase istruttoria. Per i 468 milioni del Fsc sono in corso le verifiche per far sì che i lavori possano partire entro il 31 dicembre di quest'anno. Per la riduzione delle perdite di acqua nelle reti di distribuzione sono previsti interventi per una cifra di poco inferiore a 1,4 miliardi di euro: 900 milioni dal Pnrr, utilizzati anche per la digitalizzazione e il monitoraggio delle reti, e 482 milioni dal programma europeo React Eu attraverso il Piano operativo nazione (Pon) infrastrutture e reti. L'assegnazione dei 900 milioni, di cui il 40% al Sud, avverrà attraverso un avviso pubblico lanciato dal Mims il 9 marzo scorso e rivolto agli Enti di governo d'ambito presenti sul territorio nazionale. Per illustrare obiettivi e modalità di partecipazione al bando, il 24 marzo alle 10 si terrà un webnar online per approfondimenti con gli enti interessati. Gli interventi finanziati attraverso il React Eu, che devono essere conclusi entro dicembre 2023, si rivolgono ai soggetti che operano nelle regioni del Sud (Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia).
Giovannini: colmare il gap
"Un impegno importante che il dicastero guidato da Enrico Giovannini - si legge in una nota - ha voluto assumere nella consapevolezza che la tutela e il buon uso dell'acqua, risorsa fondamentale del pianeta, sono fattori essenziali per assicurare il diritto di tutte le persone, da Nord a Sud, ad avere un servizio efficiente"."Grazie alle risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) e alle altre risorse nazionali sarà possibile mettere in atto una serie di investimenti basati su una visione integrata, per potenziare e modernizzare le infrastrutture strategiche per l'approvvigionamento idrico a scopo civile, irriguo, industriale e energetico e per attuare in questo modo un'azione di contrasto ai cambiamenti climatici", sottolinea Giovannini. "Gli investimenti sono stati programmati anche con l'obiettivo di colmare il divario infrastrutturale tuttora esistente tra Nord e Sud del Paese e quindi ridurre le disuguaglianze. La loro realizzazione consentirà di rendere le infrastrutture idriche primarie (grandi adduttori, invasi, grandi derivazioni) efficienti e resilienti, effettuare gli indispensabili interventi di manutenzione, ridurre le perdite anche nelle reti di distribuzione, completare ed eventualmente riprogettare in un'ottica più moderna i grandi sistemi idrici ancora incompiuti, soprattutto al Sud".