Ecco il car-sharing del futuro targato A2a, al via la sperimentazione a Brescia
Un progetto congiunto con Politecnico di Milano e MOST (Centro Nazionale per la Mobilità Sostenibile). L’obiettivo è sviluppare un servizio di car sharing a guida autonoma, unico in Europa, che superi gli attuali limiti dell’auto condivisa
Un’automobile che raggiunge da sola il cliente, permette di guidare fino a destinazione e poi riparte in autonomia verso un parcheggio, una stazione di ricarica o un nuovo cliente. Questa è la visione di mobilità urbana del futuro che A2A e il Politecnico di Milano stanno trasformando in realtà e parte del programma di ricerca del MOST (Centro Nazionale per la Mobilità Sostenibile) che mira a rispondere alle sfide della decarbonizzazione delle città, contribuendo alla riduzione del traffico e alla sostenibilità ambientale. La presentazione del progetto si è tenuta presso l’auditorium del Termoutilizzatore A2A di Brescia. All’evento hanno partecipato l’Amministratore Delegato di A2A Renato Mazzoncini, i professori Sergio Matteo Savaresi e Dario Zaninelli del Politecnico di Milano, il Presidente del MOST prof. Ferruccio Resta e la sindaca di Brescia Laura Castelletti, coordinati da Davide Alberti, responsabile del team Ricerca e Sviluppo di A2A.
Il primo passo
A Brescia è stato compiuto il primo importante passo in questa direzione: una Fiat 500 elettrica ha percorso il suo primo chilometro in modalità di guida totalmente autonoma, dando il via a una sperimentazione innovativa. L’obiettivo è ridefinire il concetto di auto condivisa: l’utente non dovrà più raggiungere il veicolo e gli operatori non avranno più bisogno di un elevato numero di auto per rendere capillare il servizio. Per la prima volta in Italia viene avviata una serie di test su strade aperte al traffico, in modo da analizzare l’interazione tra questa tipologia di vettura e la complessità della mobilità di una città. Con questa sperimentazione, A2A, Politecnico di Milano e MOST intendono sviluppare un modello di car sharing unico in Europa. Il progetto unisce le potenzialità dell’auto elettrica a quelle della guida autonoma, proponendo un nuovo paradigma di mobilità urbana, riducendo il numero di auto circolanti in città e trasformando il servizio in un’esperienza più pratica e agevole.
Il progetto in sintesi
L’iniziativa è stata promossa all’interno del partenariato MOST, grazie alla collaborazione tra il team di Ricerca e Sviluppo di A2A e il gruppo di lavoro AIDA (Artificial Intelligence Driving Autonomous) del Dipartimento di Elettronica, Informazione e Bioingegneria del Politecnico di Milano. Parallelamente, insieme al Dipartimento di Energia – sezione Elettrica del Politecnico di Milano - è in corso lo sviluppo di una soluzione che completi l’esperienza di autonomous driving attraverso un sistema di ricarica wireless (WPT) per veicoli elettrici. Il prototipo, con una potenza pari a 7 kW, è progettato per aumentare l’efficienza del servizio, eliminando la necessità dell’intervento umano anche durante la fase di ricarica della batteria. Il progetto testimonia l’eccellenza tecnologica italiana, grazie al sistema di guida autonoma sviluppato dal Politecnico di Milano. Questa soluzione integra un setup di hardware avanzato, composto da sensori di ultima generazione, attuatori, servizi di networking e unità di calcolo, con algoritmi di intelligenza artificiale progettati per imitare il comportamento di un conducente umano, garantendo elevati standard di precisione e sicurezza durante la guida. I veicoli possono operare a bassa velocità (fino a 30 km/h), consegnarsi agli utenti, parcheggiarsi autonomamente o dirigersi verso un altro cliente o una stazione di ricarica, riducendo significativamente i rischi e semplificando la gestione del servizio. La sperimentazione, condotta su strada pubblica, è stata autorizzata dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e dal Comune di Brescia in base alle direttive del decreto ministeriale “Smart Road”. È prevista la conclusione entro la fine di novembre 2025, con uno/due test ogni mese. L’area interessata copre una vasta porzione di Brescia, includendo il centro storico e i quartieri limitrofi. Ogni test sarà monitorato da un supervisore a bordo del veicolo - come previsto dal DM70/2018 (Smart Road) - in grado di intervenire tempestivamente in caso di necessità, e da una control room dedicata, situata presso la sede A2A di via Lamarmora, che garantirà il monitoraggio delle operazioni in tempo reale. In Italia si tratta di una novità nel campo della guida autonoma che consentirà agli operatori remoti o ai supervisori dietro al volante di intervenire solamente in caso di situazioni complesse, aumentando ulteriormente la sicurezza e l’affidabilità del servizio. Una safety car accompagnerà i veicoli durante la circolazione per segnalare agli utenti della strada la sperimentazione di guida autonoma su strada pubblica in corso. Il progetto targato A2A è parte del programma Urban Opera di AIDA – Artificial Intelligence Driving Autonomous, un’iniziativa del Politecnico di Milano che mira a sviluppare soluzioni innovative per la mobilità urbana, favorendo l’accesso a sistemi di trasporto sostenibili.
I commenti
“Crediamo che il progetto presentato oggi a Brescia rappresenti un passo importante nella definizione della mobilità urbana del futuro. Le potenzialità della guida autonoma combinate a quelle del car sharing, possono favorire l’efficientamento degli spostamenti, la fluidità del traffico, un trasporto più sicuro e sostenibile e un progresso nella decarbonizzazione delle città – ha spiegato l’AD di A2A Renato Mazzoncini -. Nei centri urbani italiani vive oltre il 70% della popolazione, percentuale destinata a superare l’80% nei prossimi anni. Per una Life Company come A2A è dunque importante studiare soluzioni innovative e sostenibili, per contribuire a raggiungere la neutralità climatica, una partita che si gioca e si vince proprio nelle città. La nostra adesione al partenariato MOST, uno dei 5 Centri Nazionali per la ricerca nato con fondi PNRR e dedicato alla mobilità sostenibile, è stata fondamentale per la nascita di questa iniziativa”.
“Questa sperimentazione rappresenta un fondamentale passo in avanti verso nuovi modelli di mobilità sostenibile, raccogliendo e mettendo a frutto anni di esperienze fatte dal Politecnico di Milano nell’ambito delle competizioni su pista di auto autonome, della 1000 Miglia edizione 2023 e 2024 e anche nell'ambito della ricarica wireless dei veicoli elettrici” ha affermato il professor Sergio Matteo Savaresi del Politecnico di Milano.
“Questo progetto non è solo un esempio di eccellenza tecnologica, ma un’espressione delle potenzialità generate dall’integrazione di competenze multidisciplinari – ha spiegato il presidente del MOST Ferruccio Resta -. MOST rappresenta un modello di valore grazie a un approccio collaborativo che supera i confini tradizionali tra pubblico e privato nell’affrontare le sfide della mobilità. Questa capacità di mettere a sistema conoscenze eterogenee permette di accelerare il cambiamento, sviluppando soluzioni concrete che migliorino le città e la vita dei cittadini. È attraverso piattaforme come MOST che l’Italia afferma il suo ruolo di laboratorio d’innovazione nella mobilità sostenibile a livello europeo”.