Utilities

Per il ministro dell’Ambiente il nostro sistema acquedottistico nazionale è un colabrodo

"Dare attuazione piena al riordino del sistema idrico con soggetti di area vasta perché il nostro sistema acquedottistico nazionale è purtroppo un colabrodo". Così il ministro dell'Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto, nel suo intervento all'evento 'Agenda 2030 e il diritto dell'acqua nelle isole minori'  a Roma.
 
La situazione di oggi
Il ministro affronta "la questione acqua in un Paese che di acqua ne ha molta", ricordando che "negli ultimi anni non abbiamo più raccolto acqua piovana: siamo al 10% circa". Pichetto spiega poi che ci sono più di 2.300 "soggetti che gestiscono il sistema idrico, alcuni molto piccoli, alcuni gestiti in economia. Questo manifesta la necessità di dare attuazione piena al riordino del sistema idrico con soggetti di area vasta perché il nostro sistema acquedottistico nazionale, sul fronte idrico puro, è purtroppo un colabrodo: essendo datato e cresciuto con interventi frazionati e diversi è un sistema che perde oltre il 40% di quello che ha. È una situazione di difficoltà che si manifesta in modo forte", aggiunge.
 
Cosa fare
"Da qui la necessità di una serie di azioni", per "essere più efficienti ed efficaci, che devono imporre gestori di area vasta e portare ad incrementare anche i bacini di raccolta, piccoli o grandi, sono 30 anni e più che non facciamo dighe", continua. "C'è poi il tema delle isole minori, qui le moderne tecnologie sono in grado di darci anche dei dissalatori"; non per “riempire le isole di dissalatori: stiamo anche attenti al fatto che producono salamoia e quindi devo avere anche dei limiti sulla quantità trattata e sulla distanza rispetto alla riva. Tutto questo deve essere collegato al fatto che sulle varie isole deve esserci la rete”, conclude.