Cassazione: A2A dovrà risarcire l’ex presidente Capra
Non si possono revocare gli amministratori per il cambio della maggioranza politica, a meno che la società non precipiti in una paralisi organizzativa. Risarcimento da un milione di euro
A2A dovrà risarcire con un milione di euro Renzo Capra, ex presidente del Consiglio di sorveglianza della società, per averlo revocato nel giugno 2009 senza giusta causa. Lo ha stabilito la Corte di cassazione respingendo il ricorso della multiutility.
Il cambio di maggioranza politica negli enti soci (la vittoria del centro destra a Brescia nel 2008), non è - sostiene l’organo supremo - un valido motivo per mandare a casa gli amministratori nominati dalla precedente maggioranza, a meno che la società non precipiti in una paralisi organizzativa.
Confermata, dunque, la decisione presa prima dal Tribunale e poi dalla Corte di Appello di Brescia. Il giudice di primo grado, infatti, aveva ritenuto che "le ragioni di opportunità, correlate al mutamento del quadro politico dei soci di maggioranza, non integrassero una giusta causa di revoca, non essendo sfociate in una paralisi organizzativa e gestionale della società".
La Corte di merito, pur condividendo il ragionamento, ha aggiunto un'ulteriore ratio decidendi, incentrata sulla mancanza di una chiara esposizione e discussione in assemblea delle ragioni della revoca. Ragionamento corretto per la Suprema corte che ha anche respinto la richiesta di altri 333mila euro di risarcimento da parte di Capra.