La Commissione europea chiede a sette regioni di rivedere il piano rifiuti
Coinvolte dal provvedimento: Abruzzo, Basilicata, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Piemonte, Sardegna e Sicilia e la provincia di Bolzano
La Commissione ha inviato un parere motivato al nostro Paese esortando diverse regioni ad adottare e aggiornare i piani per la gestione dei rifiuti conformandoli agli obiettivi della legislazione dell'UE in materia di rifiuti (direttiva 2008/98/CE) e ai principi dell'economia circolare.
Tra le regioni italiane coinvolte ci sono: Abruzzo, Basilicata, Provincia autonoma di Bolzano, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Piemonte, Sardegna e Sicilia che hanno omesso di riesaminare i loro piani di gestione dei rifiuti adottati nel 2008 o prima di tale data.
Tali piani sono destinati a ridurre l'impatto dei rifiuti sulla salute umana e sull'ambiente e a migliorare l'efficienza delle risorse in tutta l'UE. Gli Stati membri sono tenuti a rivalutare i loro piani di gestione dei rifiuti almeno ogni sei anni ed eventualmente a riesaminarli. Se le autorità italiane non interverranno entro due mesi, fa sapere Bruxelles, il caso potrà essere deferito alla Corte di giustizia dell'UE.
Le reazioni - La Provincia di Bolzano "sta provvedendo a sanare la sua posizione nei confronti della Comunità europea" per ciò che riguarda l'adeguamento alle norme Ue in materia di gestione dei rifiuti. Lo si afferma in una nota, replicando così alla notizia proveniente da Bruxelles sul richiamo della Commissione Ue in merito al mancato aggiornamento del piano gestione rifiuti. L'ufficio provinciale competente, si legge, "precisa che il Piano provinciale di gestione dei rifiuti urbani è già stato aggiornato ed è entrato in vigore nel dicembre 2016". L'assessorato all'Ambiente della Regione Sardegna precisa invece che l’aggiornamento del Piano regionale di gestione dei rifiuti urbani è stato approvato dalla Giunta regionale con deliberazione del 23 dicembre 2016, pienamente in linea con il cronoprogramma concordato con il Ministero dell'Ambiente.