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Gas e politica. Al consorzio Alto Casertano la Regione indica un presidente esterno. Ed è caos

where Caserta when Gio, 18/07/2024 who roberto

La scelta dei dirigenti regionali non ha soddisfatto dieci dei 29 comuni del Consorzio intercomunale Campania 25. La spaccatura nelle due fazioni, tra fedelissimi e resistenti

Al Consorzio intercomunale Campaniaconsorziometanocampania25altocasertano-2.jpg 25 Alto Casertano per la distribuzione del gas metano è accaduto l’impensabile: non riuscendo a trovare un presidente capace di ricoprire l’incarico e in grado di mettere d’accordo tutti, i big della politica regionale Giovanni Zannini (Lista De Luca presidente) e Gennaro Oliviero (presidente del Consiglio regionale della Campania, Pd) hanno deciso di collocare sulla poltrona dell’ente consortile una figura esterna rispetto ai comuni che compongono il Consorzio Metano composto da 29 Comuni campani.
 
Accordo tra i big
I potenti Zannini e Oliviero con tanto di proposta di modifica dello Statuto e susseguente rinnovo del consiglio d’amministrazione, hanno convenuto che la persona più adatta fosse Tommaso De Simone di Teano, già presidente della Camera di commercio di Caserta, l’unico capace di ricoprire tale carica ma non amministratore di uno dei 29 paesi (che sono Ailano, Alife, Baia e Latina, Caianello, Capriati a Volturno, Castello del Matese, Ciorlano, Conca della Campania, Fontegreca, Gallo Matese, Galluccio, Gioia Sannitica, Letino, Marzano Appio, Piedimonte Matese, Prata Sannita, Pratella, Presenzano, Raviscanina, Riardo, Rocca d’Evandro, Roccamonfina, S. Ambrogio sul Garigliano, S. Angelo d’Alife, S. Gregorio Matese, S. Pietro Infine, S. Potito Sannitico, Tora e Piccilli, Valle Agricola). Tra i comuni scavalcati c’è profondo malumore e in molti parlano di un’offesa e uno scempio.
 
10 comuni “resistono”
Ma non è finita perché Zannini e Oliviero, forse anche per alcune lamentele giunte, e nell’ambito di una diatriba di lunga data, hanno successivamente rotto il patto su De Simone. E ora l’assemblea dei sindaci che compongono l’ente consortile, appare divisa in due. Da un lato tutti i “fedelissimi” di Zannini che sono convinti di approvare la modifica del regolamento per permettere all’assemblea di nominare un presidente “forestiero”. Dall’altro lato ci sono quei sindaci, invece, che vogliono scegliere fra all’interno il prossimo presidente, senza attingere a “risorse” esterne. Sono una decina i sindaci “partigiani”, disposti alla resistenza a oltranza pur di evitare il “papa nero”.
Ma ancora oggi per l’elezione del «presidentissimo» del Consorzio metano Campania 25, occorrerà attendere ancora. Tutta colpa di un errore formale o meglio ancora di procura, in questo caso del comune di Conca della Campania nei confronti di un suo referente (chissà quanto non voluto), che ne ritarderà ancora l’elezione.

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