Giovanni Valotti è stato eletto presidente di Confservizi
Il presidente di Federutility assume la guida della confederazione formata anche da Asstra e Federambiente, che raccoglie tutte le imprese di servizi pubblici locali
Giovanni Valotti è il nuovo presidente di Confservizi. Già numero uno di A2A e di FederUtility e prorettore dell'Università Bocconi, Valotti assume la guida della confederazione formata da Asstra, Federambiente e Federutility che raccoglie tutte le imprese di servizi pubblici locali. L'assemblea ha infatti votato il rinnovo degli organi, nominando presidente Giovanni Valotti (prorettore dell'Università Bocconi, presidente di A2A e di FederUtility) e membri di giunta i rappresentanti indicati dalle tre federazioni.
Per ASSTRA il nome sono quelli di Massimo Roncucci (Tiemme Arezzo), Massimo Bettarello (ATV Verona), Luca Scalabrin (ACTV Venezia), Vincenzo Surace (Cotral Roma); per Federambiente di Filippo Brandolini (Herambiente Bologna), Daniele Fortini (AMA Roma), Paolo Rossetti (A2A Ambiente Brescia) e Dover Scalera (Quadrifoglio Firenze); per Federutility Giovanni Valotti (A2A Milano), Mauro D'Ascenzi (ACOS Novi Ligure), Paolo Romano (SMAT Torino) e Catia Tomasetti (ACEA Roma).
Su proposta del neo presidente e di concerto con le federazioni, l'Assemblea di Confservizi ha deliberato il nuovo regolamento, che prevede l'azzeramento dei costi e delle indennità per il presidente e per gli organi di governo.
Dopo aver ringraziato il presidente uscente Giancarlo Cremonesi, Valotti ha illustrato le tappe forzate che l'Assemblea si è data per la semplificazione del sistema di rappresentanza e per la valorizzazione delle imprese di servizi di pubblica utilità: "C'è una fase di cambiamento che non è dettata da noi, ma dal contesto economico e politico. Dobbiamo accelerare nel dare risposte ed elaborare proposte. Si parla di mesi, non di anni. Ho esperienza in varie aziende - piccole, medie, in-house o quotate - e nei vari settori. Sono ormai certo che la sola differenza sia tra imprese efficienti e imprese non efficienti. Che siano pubbliche, private o miste, l'importante è che siano competitive. A questo aggiungo il convincimento personale che le aziende pubbliche abbiano il dovere di dimostrare di essere più efficienti del privato, altrimenti viene meno la loro stessa ragion d'essere”.