Iren, cala l’utile a causa dell’indebitamento, ma il dividendo ai Comuni rimane invariato
Il 2013 si è chiuso con ricavi consolidati per 3,4 miliardi di euro, in riduzione rispetto ai 4,3 miliardi segnati nel 2012. L’utile netto contabile è stato pari a 80,6 milioni di euro (-47,2%), per l’effetto di elementi straordinari pari a 53,3 milioni di euro
Cala l’utile di Iren, ma il dividendo che verrà pagato ai comuni azionisti resta invariato. È questa la sintesi dei conti presentati dalla multiutility del Nord-Ovest. Uno sforzo finanziario che segue la richiesta effettuata dagli enti azionisti, con l’acqua alla gola a causa dei tagli ai trasferimenti.
Il margine di manovra, al di là delle pressioni politiche, sembra concreto, visto che Iren sta proseguendo il risanamento, soprattutto per quanto riguarda l’indebitamento finanziario, che a fine 2013 era pari a 2,5 miliardi di euro, in calo di 30 milioni.
Il 2013 si è chiuso con ricavi consolidati per 3,4 miliardi di euro, in riduzione rispetto ai 4,3 miliardi segnati nel 2012, effetto di una riduzione dei contratti di vendita e dell’andamento del prezzo delle materie prime. L’utile netto contabile è stato pari a 80,6 milioni di euro (- 47,2%), per l’effetto di elementi straordinari pari a 53,3 milioni di euro (rimborso straordinario Irap e revisione delle partecipazioni). Il margine operativo lordo (Ebitda) nel 2013 è risultato in crescita a 646 milioni di euro (+ 2,6%), mentre il risultato operativo (Ebit) si è attestato a 313,1 milioni di euro (- 6,3%).
Il cda ha quindi deliberato di proporre all’assemblea degli azionisti (fissata il 18 giugno prossimo) un dividendo pari a 0,0523 euro per azione, in linea con il 2012. In caso di approvazione della proposta - sulla quale non ci saranno certo opposizioni da parte degli enti locali - i soldi verranno trasferiti nelle casse comunali il 26 giugno. A fare la parte del leone, come sempre, saranno le quota di Torino e Genova che detengono ciascuno il 35,96%. Reggio Emilia incasserà 5,1 milioni di euro, cifra più bassa rispetto agli 8,4 milioni del 2010 pagati nel 2011 ma che potrà puntellare a dovere i conti dell’amministrazione. 4 milioni di euro andranno a Parma.