Osservatorio Agici - Proseguire nella regolazione di ARERA nell’idrico: un beneficio di 50 miliardi di euro per il Paese
Sono queste alcune delle indicazioni che emergono dallo Studio dell’Observatory for a Sustainable Water Industry (OSWI) presentato al Festival dell’Acqua
Con il 2019 la regolazione del servizio idrico di ARERA compie sette anni. Come tutti gli operatori hanno sperimentato, sono stati sette anni di intensi cambiamenti per il settore, culminati con le recenti disposizioni sulla qualità tecnica. Il percorso evolutivo delle aziende è, tuttavia, tutt’altro che concluso. Esse devono affrontare grandi sfide quali quelle del cambiamento climatico, del rinnovo infrastrutturale, degli investimenti negli invasi, della qualità del servizio. Alla luce di ciò, appare necessario comprendere le ricadute dell’introduzione della regolazione di ARERA sul SII e proiettarle nel futuro al fine di proseguire nel sentiero verso l’eccellenza. Sono queste alcune delle indicazioni che emergono dallo Studio dell’Observatory for a Sustainable Water Industry (OSWI) di Agici Finanza d’Impresa in un seminario organizzato da Agici e Utilitatis in occasione del Festival dell’Acqua. Lo Studio analizza le principali trasformazioni avvenute nel SII, tramite le ricadute dirette e indirette di natura economica, sociale e ambientale, assumendo il punto di vista degli operatori, degli stakeholder e della collettività.
Principali risultati - Gli investimenti realizzati sono cresciuti dell’80%, passando da circa 1 miliardo nel 2008 a 1,8 miliardo nel 2018. Inoltre, la spesa pubblica per il SII diminuisce: i Conti Pubblici Territoriali nel periodo 2009-2016 registrano una spesa che va da 1,29 miliardi di euro a 0,67 miliardi di euro. Aumentano, invece, del 70% i finanziamenti BEI tra i periodi 2007-2012 e 2013-2018. Il Valore Aggiunto Generato dalle aziende del settore, nel periodo 2008-2017, è cresciuto di circa il 60% dal 2008 al 2017, passando da 3,6 miliardi di euro a 5,9 miliardi di euro. La Remunerazione dei dipendenti e dei fornitori sono le componenti più consistenti, seguiti dal Valore trattenuto che rappresenta la ricchezza utilizzata per nuovi investimenti, per gli azionisti (Comuni) e per accrescere il Patrimonio Netto.
La regolazione del settore idrico non ha intaccato la sostenibilità sociale delle tariffe. Le bollette, infatti, pur aumentando di circa il 5,2% annuo nel periodo 2008-2012, e del 5,9% nel periodo 2013-2018 rimangono al di sotto della soglia del 3% del reddito netto medio delle famiglie italiane.
Il raggiungimento degli obiettivi di qualità tecnica fissati da ARERA comporta, al 2040, un beneficio netto in termini economici, ambientali e sociali pari a oltre 50 miliardi €. A fronte, infatti, di 30 miliardi di euro di costi del servizio idrico, si evidenziano benefici di oltre 80 miliardi di euro dovuti alla riduzione delle perdite, alla diminuzione delle interruzioni del servizio, al miglioramento delle acque potabili e del servizio di depurazione e alla diminuzione di smaltimento fanghi in discarica. Gli impatti economici, sociali e ambientali derivano dal confronto tra uno scenario ipotetico inerziale, in cui è prevista l’assenza di ARERA, e uno scenario con l’intervento di ARERA che determina il raggiungimento accelerato degli obiettivi di qualità tecnica e il loro mantenimento negli anni.
I benefici maggiori sono quelli legati alla riduzione delle perdite, pari a circa 59 miliardi di euro. La minore quantità di acqua dispersa, infatti, determina, da un lato, un risparmio del costo sostenuto per generare la risorsa e, dall’altro, un minore impatto ambientale, in termini di CO2, a seguito del minore consumo di energia nella fase di acquedotto.
Rilevante risulta anche l’impatto dovuto al miglioramento del servizio di depurazione, pari a 18,3 miliardo €. Il rispetto delle regole dell’UE in tema di depurazione, infatti, evita sia il pagamento delle sanzioni, sia l’inquinamento ambientale, grazie alla riduzione degli inquinanti dovuta a una maggiore purificazione delle acque reflue. A ciò si aggiungono le minori emissioni atmosferiche dovute alla maggiore efficienza degli impianti e al recupero.
ARERA, in questi sette anni, ha contribuito al miglioramento del SII facendo sì che gli operatori raggiungessero e mantenessero un buon equilibrio economico-finanziario. Tale equilibrio ha permesso non solo di innalzare il livello qualitativo del servizio, ma anche di creare ricchezza per i dipendenti, i fornitori, gli azionisti, lo Stato e, in ultima analisi, la collettività. Tutti gli impatti positivi del cambiamento si notano da subito, ma una parte consistente del miglioramento avverrà nel futuro a patto che si continui nel sentiero verso l’eccellenza. Infine, grazie alla regolazione della qualità tecnica, sarà finalmente possibile avere una base di dati condivisa e trasparente sulle performance dei gestori del SII, primo passo verso il disegno di politiche efficaci ed efficienti nel settore.