Regione Lombardia approva gli interventi di gestione idrica per evitare le multe Ue
Sedici interventi riguarderanno il settore del collettamento e depurazione e gli altri tre sono collegati al servizio di approvvigionamento idropotabile, ossia al potenziamento delle reti, l'ammodernamento degli impianti di potabilizzazione e l'eliminazione dell'arsenico e dei nitrati
Sono 19 gli interventi previsti dall'Accordo di programma per la tutela delle acque e la gestione integrata delle risorse idriche, approvato dalla Giunta regionale lombarda e finanziato con 13.881.600 euro. “Vogliamo anzitutto evitare - ha detto l'assessore all'Ambiente, Energia e Sviluppo sostenibile Claudia Terzi- che le procedure di infrazioni comunitarie possano avere un seguito. Dunque è necessario agire con una certa urgenza”. Sedici interventi riguarderanno il settore del collettamento e depurazione (14 hanno appunto l'obiettivo di annullare le procedure di infrazione) e gli altri tre sono collegati al servizio di approvvigionamento idropotabile, ossia al potenziamento delle reti, l'ammodernamento degli impianti di potabilizzazione e l'eliminazione dell'arsenico e dei nitrati.
L'assessore all'Ambiente aveva annunciato la scorsa settimana nel suo intervento a “Gli Stati Generali dell'ambiente” a Pavia, alla sede territoriale di regione Lombardia un aggiornamento dell'Accordo di programma quadro (Apq) Tutela delle acque e gestione integrata delle risorse idriche, per interventi di collettamento e depurazione a Vigevano, Mortara, Arena Po, Bosnasco, Montù Beccaria, Rovescala e San Damiano al Colle, oltre che alla realizzazione di un canale scolamatore sempre a Mortara”. “Questi interventi - aveva spiegato l'assessore - si rendono necessari per l'inadeguatezza del sistema idrico integrato nel Pavese, per cui, oltre agli interventi emergenziali, è necessaria un'attenta pianificazione e programmazione. Ci sono già 4 agglomerati, o zone, in infrazione comunitaria che per fortuna non è ancora sfociata in sanzione”.
“Con questi fondi - aveva auspicato - dovremmo quantomeno riuscire a contenere procedure di infrazioni già aperte dalla Commissione Europea e a evitare che altri 121 agglomerati irregolari sfocino in una procedura di infrazione, che sarebbe gravissima soprattutto per le ricadute economiche”.