Utilitalia chiede una moratoria nello svolgimento delle gare per il gas
Consentirebbe di completare i piani di investimento; il comparto giochi un ruolo centrale nella decarbonizzazione
Serve una “moratoria” nello svolgimento delle gare, un ripensamento dell’impianto del regolamento, che consentirebbe di completare i piani di investimento già avviati dai gestori - smart meter gas, adeguamento dei materiali delle reti, sostegno agli investimenti di sviluppo del biometano e più in generale del gas rinnovabile, contribuendo alla modernizzazione del comparto ma soprattutto, di attivare investimenti “aggiuntivi”, bloccati dall’attuale stallo delle gare - per circa 300 milioni di euro all’anno per i prossimi 5 anni. Una boccata di ossigeno, che il comparto gas potrebbe apportare da subito come contributo al riavvio dell’economia nazionale. È quanto ha chiesto Utilitalia, la Federazione delle imprese idriche, ambientali ed energetiche che ha organizzato oggi il webinar “La gare per le concessioni della distribuzione gas: investire bene serve al Paese”.
La federazione propone anche di semplificare le procedure delle gare per le concessioni della distribuzione del gas, assicurare l’equilibrio economico-finanziario di breve e lungo periodo delle gestioni, garantire il corretto bilanciamento tra fabbisogni territoriali e benefici per gli utenti, nonché integrare le esigenze di sviluppo energetico-ambientale nei Piani di sviluppo delle reti di distribuzione del gas.
In un contesto post-emergenza coronavirus, dove l’operatività delle utility è concentrata sulla ripresa completa delle attività e sulla massimizzazione degli investimenti nei territori dove operano - rileva Utilitalia - è necessario cogliere l’occasione per rivedere tutti gli aspetti che finora hanno impedito alle gare gas di essere celebrate.
Per il direttore generale di Utilitalia, Giordano Colarullo (nella foto), “il profondo mutamento dello scenario energetico attuale e prospettico, la necessità di attivare da subito le potenzialità di investimento dei gestori e il mutato quadro regolatorio, richiedono una riflessione profonda sull’efficacia degli strumenti predisposti circa dieci anni fa per la celebrazione delle gare. L’obsolescenza delle regole del gioco definite da leggi e norme stratificatesi in tanti anni e un quadro industriale mutato, richiedono una riflessione sull’attualità delle scelte effettuate in un contesto energetico completamente diverso dall’attuale e, quindi, sugli elementi a disposizione delle parti per bandire, partecipare e gestire le gare gas”.
Strumentale alle finalità di corretta gestione delle gare è la soluzione dei potenziali conflitti interpretativi tra il DM 226/2011 ed il D. Lgs. 50/2016 (Codice degli Appalti), come lo è approfondire il modello dei flussi economici e finanziari e rivalutare lo scenario del mercato dell’efficienza energetica in funzione della percentuale di titoli di efficienza energetica addizionali che l’impresa aggiudicataria si impegna a realizzare. “Bisogna prendere atto e risolvere le principali difficoltà riscontrate nell’espletamento delle gare gas da parte delle stazioni appaltanti, enti locali e imprese del settore, in un contesto di complessità regolamentare elevata”, ha concluso Colarullo. Per il direttore generale di Utilitalia “a questo punto è necessario fermare un meccanismo non più efficiente, che non merita interventi frammentari e parziali, e avviare in maniera trasparente un confronto tra tutte le parti interessate. Ci attendiamo dal Ministero dello Sviluppo Economico una risposta coerente con le istanze che tutti i gestori stanno manifestando da tempo”.