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Utilitalia, garantire la continuità del servizio idrico

where Roma when Gio, 13/12/2018 who roberto

La federazione delle imprese dell’acqua chiede la salvaguardia delle gestioni industriali con un’authority indipendente

"Garantire la continuità del servizio alessandro-russo-utilitalia.jpgcon norme stabili e una regolazione indipendente". Così Utilitalia (la Federazione delle imprese di acqua ambiente e energia) nel corso del convegno “S'i fosse acqua… - il ciclo integrato delle acque: l'industria che sarà”, organizzato da Fondazione Utilitatis, Fondazione Eni Enrico Mattei, Fondazione Amga e Enea.
 
"Oggi il 98% della popolazione nazionale riceve il servizio idrico da soggetti a matrice pubblica; soltanto il 2% della popolazione è servito da società private (l'1% da società miste a maggioranza privata) - spiega uno studio della Fondazione Utilitatis - : le società totalmente pubbliche o a maggioranza pubblica servono l'85% della popolazione; i Comuni che gestiscono direttamente il servizio in economia riguardano il 12% della popolazione". Inoltre, "ancora 23 Comuni in Italia risultano privi di acquedotti, una cosa che riguarda 100mila abitanti".
 
Tra i problemi più preoccupanti, si osserva, "l'emergenza principale riguarda le infrazioni comunitarie per fognature e depurazione: sotto scacco per le infrazioni ci sono oltre 1.000 agglomerati urbani; il 70% si trova al sud Italia". Lo studio di Utilitatis mette anche in evidenza la differenza degli investimenti tra le gestioni industriali e quelle in economia: per le prime "l'investimento medio è di 39 euro ad abitante all'anno, per le seconde 4 euro ad abitante all'anno".
 
"È fondamentale la salvaguardia delle gestioni industriali - osserva il vicepresidente di Utilitalia, Alessandro Russo (nella foto) - per trovare il miglior processo possibile. A questo fine crediamo che sia essenziale riconoscere il ruolo di un'Authority indipendente. Sulla gestione del servizio idrico vogliamo favorire il dibattito in chiave non ideologica - rileva Russo - , partendo dal presupposto che non difendiamo il sistema così com'è ma che difendiamo chi in questi anni si è impegnato, e cioè il lavoro delle aziende".

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