Utilitalia: SEN, bene la collaborazione tra ministeri sviluppo e ambiente
Valotti: “Le grandi città sono il vero banco di prova delle politiche energetiche e ambientali”
"La nuova Strategia energetica segna una buona partenza. Punti positivo ed insieme segnale di cambiamento è la collaborazione tra i ministeri dell'Ambiente e dello Sviluppo economico".
Così il presidente di Utilitalia (l’associazione dei gestori dei servizi acqua energia e ambiente) Giovanni Valotti, commenta la proposta di Strategia energetica nazionale (SEN) presentata dai ministri Carlo Calenda e Gian Luca Galletti in audizione alle Commissioni della Camera riunite, Ambiente e Attività produttive.
Per Valotti “le grandi città, dove si concentra la maggior parte della popolazione, dove si sperimentano i progetti innovativi per l’ambiente e per i servizi, dovrebbero essere il punto di partenza per l’attuazione delle linee indicate dal documento. Il nostro Paese deve avere chiaro come obiettivo quello di tenere insieme le politiche energetiche con quelle ambientali, rispettando gli obiettivi di sviluppo e le esigenze di sostenibilità ambientale”.
“Le aziende associate alla nostra federazione sono da sempre convinte che l'impegno industriale sul territorio sia il modo per garantire lo sviluppo sostenibile - osserva Valotti - con l’obiettivo di delineare l’evoluzione del sistema energetico alla luce di scenari in profonda trasformazione sui piani delle fonti alternative di produzione, della complessiva sicurezza e stabilità del sistema di offerta, dell’innovazione tecnologia, delle dinamiche dei prezzi e dei consumi. Il tutto in un quadro di rapida e profonda trasformazione dei mercati e delle tecnologie”.
In un quadro del genere, continua il presidente di Utilitalia, è “quanto mai importante la messa a fuoco di una visione di grande respiro, una rotta che sappia traghettare il sistema energetico nel futuro, dandogli al tempo stesso la capacità di adattarsi rapidamente ai cambiamenti. Il punto è come garantire a cittadini ed imprese consumi decrescenti, prezzi competitivi e, non da ultimo, benefici sul piano ambientale; da un lato è evidente il rilievo alle politiche e agli interventi di efficienza energetica dall’altro sarà quanto mai importante spingere il settore verso una razionalizzazione dell’offerta attraverso la crescita di player sempre più qualificati, oltre che una regolazione efficiente del mercato affidata ad autorità sempre più indipendente”.
“L’accordo della Cop21 di Parigi ci restituisce impegni importanti da attuare per la vita di tutti i cittadini in materia di tutela della salute pubblica e qualità dell’aria - spiega Valotti - ; sarebbe allora auspicabile che le politiche energetiche si misurassero anche in termini di impatto sull’ambiente. Un ambito che si presterebbe molto bene è quello delle grandi città. è qui, infatti, che si concentrano le questioni chiave di adeguatezza delle reti, efficienza energetica, sperimentazione di nuove tecnologie, e i nodi relativi all’inquinamento dell’aria. Sarebbe perciò opportuno che le politiche energetico-ambientali assumessero anche i centro urbani come oggetto specifico di riferimento, per esempio con progetti pilota sulle grandi città, opportunamente sostenuti e incentivati, che potrebbero segnare la strada”.