Utilitalia: le utility hanno un ruolo fondamentale per gli obiettivi 2030
Per il direttore Colarullo occorre “consentire in misura sempre maggiore alle utility di elaborare proposte e suggerimenti per i decisori politici”
“I gestori dei servizi pubblici locali possono supportare le amministrazioni locali nel rispondere alle sfide che caratterizzeranno le città del futuro. Mobilità, energia, illuminazione pubblica, gestione dei rifiuti, dei servizi idrici e di tutte le infrastrutture di rete, in particolare la distribuzione elettrica e del gas naturale, rappresentano le leve attraverso cui le utility possono garantire il soddisfacimento dei bisogni dei cittadini e migliorare la qualità della vita urbana”. Lo ha detto Giordano Colarullo, direttore generale di Utilitalia (la Federazione delle imprese idriche, ambientali ed energetiche), intervenendo al Workshop “Obiettivi Energia e Clima al 2030, l’industria italiana in azione”, organizzato a Milano da Agici.
“Più dei due terzi della popolazione italiana - ha evidenziato Colarullo - risiede nei centri urbani. Nei prossimi anni questa percentuale è destinata a salire ulteriormente. Nelle città si concentrano le attività economiche e culturali, si sperimentano le soluzioni tecnologiche e sociali. Tra le sfide che i governi sono chiamati ad affrontare, assumono inoltre sempre più rilevanza le politiche di resilienza ai cambiamenti climatici, che presuppongono un nuovo approccio nella gestione delle risorse e del territorio. In un Paese come l’Italia, caratterizzato dalla elevata numerosità di centri urbani anche medio-piccoli, si possono lanciare e realizzare piani di intervento specifici indirizzati allo sviluppo sostenibile, in grado di sostenere e valorizzare le grandi sfide del green deal”. Di conseguenza, sarà fondamentale “concentrare le riflessioni e le risorse sugli aspetti che possano contribuire in primo luogo al miglioramento della qualità di vita dei cittadini presso i centri urbani, coinvolgendo tutti gli aspetti del settore energetico che risultano connaturati alle comunità cittadine. Il tutto, in un contesto di continua evoluzione e costante confronto, nell’ambito del quale gli stakeholder saranno chiamati ad interagire in modo sempre più multidisciplinare ed intersettoriale”.
“Il concetto di smart city - ha sottolineato - incarna pienamente il potenziale ruolo delle imprese di pubblica utilità, ed esprime in modo esemplare le varie sfide da affrontare per realizzare un nuovo stile di vita cittadino che dovrà basarsi sulla decarbonizzazione, sulle energie rinnovabili, sull’ottimizzazione delle infrastrutture e sulla digitalizzazione”. In quest’ottica, sarà importante “consentire in misura sempre maggiore alle utility di elaborare proposte e suggerimenti per i decisori politici”, perché una proficua collaborazione “potrà certamente dare buoni frutti nel definire le principali linee guida di un processo di rinnovamento delle comunità urbane che attui i vari ambiti trattati dal Piano Nazionale Integrato Energia e Clima: il maggiore ricorso alle rinnovabili nei consumi energetici e nei trasporti, lo sviluppo ed il rilancio dell’efficienza energetica, la promozione del teleriscaldamento, il mantenimento ed il potenziamento delle reti di distribuzione, la promozione e lo sviluppo dell’economica circolare. E ancora la diffusione della generazione distribuita, l’evoluzione dei ruoli e delle competenze dei distributori elettrici nell’ambito di un avvicinamento al modello del local dispatch model, la partecipazione attiva dei clienti finali e dei relativi aggregati ai mercati energetici”.