Animalìe. Le fumarole vulcaniche fanno strage di pesci nel lago di Averno
Come ogni inverno, le acque diventano gialle e puzzano di zolfo. Moria di cefali. Esclusa la presenza di altri inquinanti naturali o di origine umana
Si è ripresentato, puntuale come ogni anno in piena stagione invernale, il fenomeno dell'atrofizzazione delle acque del lago d'Averno in località Lucrino, a Pozzuoli. Ad annunciarlo l'acre odore dello zolfo che si è avvertito nella baia. Col passare delle ore, sulle sponde del bacino di origine vulcanica sono affiorate varie specie di pesci, soprattutto cefalotti, in debito di ossigeno, a causa di fatti vulcanici propri del lago e delle emissioni di zolfo dalle fumarole sul fondo. Il fenomeno si è acuito con il freddo intenso che avvolge da qualche giorno l'intera area flegrea.
In concomitanza col fenomeno della moria di pesci si registra anche la colorazione giallognola dell'acqua. In passato sono state svolte anche analisi sulla qualità delle acque da parte dell'Arpa Campania per verificare l'eventuale presenza nel lago di agenti inquinanti, ma la causa della moria di pesci è stata sempre addebitata alle esalazioni di zolfo.