Ecologia

Compagnie energetiche e singoli Stati contestano le norme presentate dall’Epa per ridurre l’inquinamento delle centrali

Le norme volute dal presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, per combattere il cambiamento climatico affrontano il tribunale prima ancora di essere approvate. È l’inizio di una battaglia legale che mette a rischio l’obiettivo del capo di Stato di lasciare in eredità una chiara impronta verde.

In due casi separati ma collegati, di fronte alla Corte d’appello federale del District of Columbia le due più grandi compagnie minerarie del Paese, insieme a 15 Stati (in gran parte guidati da esponenti del partito repubblicano) sfidano le norme presentate dall’Environmental Protection Agency (Epa), l'agenzia federale per la protezione dell’ambiente, sotto l’autorità del Clean Air Act, per ridurre l’inquinamento prodotto dalle centrali elettriche a carbone.

Se dovessero entrare in vigore così come sono state proposte, le norme trasformerebbero il settore energetico del Paese, portando alla chiusura di centinaia di impianti a carbone e all’aumento delle fonti di energia rinnovabile, come il solare e l’eolico.