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Clini: il prossimo governo punti su fiscalità ambientale e green economy

where Roma when Lun, 07/01/2013 who matteo

“Contiamo di far passare il credito d’imposta entro la fine della legislatura”, annuncia il ministro uscente. Sono 360mila le imprese della green economy italiana che esportano circa il 70% dei propri prodotti

Credito d’imposta e piano nazionale per la messa in sicurezza del territorio: su questo è al lavoro il ministero dell’Ambiente, prima che la legislatura si chiuda. E poi ci sono i progetti non conclusi per mancanza di tempo, primo fra tutti quello della fiscalità ambientale.
In un’intervista con l’agenzia Adnkronos, il ministro uscente, Corrado Clini, ha fatto il punto su ciò che l’esecutivo Monti riuscirà a portare a termine in tema di ambiente e su ciò che dovrà lasciare in eredità al prossimo governo. Governo per il quale ha anche due consigli: “Darsi come quadro di riferimento quello europeo, in particolare la strategia di medio e lungo termine per la competitività attraverso la decarbonizzazione dell’economia, e considerare la promozione della green economy come volano di competitività a livello internazionale per le imprese italiane”, ha detto Clini.

"Credito d'imposta entro la legislatura" - Tra i progetti che il ministero riuscirà a portare a termine, “il più significativo riguarda la pubblicazione della circolare per accedere al credito dello 0,5% rivolto alle imprese che operano nell’economia verde in Italia, a condizione che assumano giovani”, spiega il ministro. Si tratta del fondo rotativo stabilito con il decreto crescita che, secondo Clini, nei prossimi anni va confermato perché rappresenta “un volano per facilitare investimenti, soprattutto nelle piccole e medie imprese attive nel green”.
Si tratta di un volume di almeno 360mila aziende che hanno avuto, negli ultimi tre anni, un significativo aumento di occupazione, esportano circa il 70% dei propri prodotti e hanno fatto della protezione dell’ambiente e dello sviluppo delle tecnologie innovative uno dei punti di forza della propria strategia.

Il piano per il clima e il territorio - La seconda misura che Clini spera di chiudere entro marzo è il piano nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici e di messa in sicurezza del territorio. “Diversamente dall’approccio emergenziale con cui sono state affrontate alluvioni e frane, il nuovo piano – conclude il ministro – identifica misure strutturali di prevenzione attraverso la manutenzione e la gestione del territorio. Che significa anche far tornare le attività produttive nelle zone più esposte”. A questo scopo nei prossimi 15 anni andranno sia finanziamenti diretti, derivati da fondi pubblici, sia fondi privati grazie allo stesso credito d’imposta.

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