Dopo il flop, riparte un nuovo processo Eternit
Una strada in salita dopo l’annullamento della Cassazione in febbraio
Riparte il nuovo processo sulla terrificante vicenda dell’Eternit di Casale Monferrato (Alessandria), dove dai primi del ‘900 fino agli anni ’80 la società svizzera ha prodotto manufatti di amianto cemento, diffondendo sulla città enormi quantità di fibre di amianto, cancerogeno. In febbraio la Cassazione aveva annullato il processo perché la pubblica accusa aveva commesso errori d’impostazione che avevano portato alla prescrizione delle accuse contro la multinazionale svizzera.
Ora si ritenta, ma non sarà facile poiché uno dei fondamenti del diritto è il fatto che una persona non può essere processata due volte per lo stesso reato. Anche Cgil Cisl Uil Piemonte si sono costituite parti civili nel nuovo processo Eternit e garantiranno il patrocinio ai familiari delle vittime attraverso un pool di avvocati delle rispettive organizzazioni. “È la prosecuzione - sottolineano in una nota i segretari regionali Laura Seidita (Cgil), Marcello Maggio (Cisl) e Francesco Lo Grasso (Uil) - di un impegno profuso in tutti questi anni, a tutela dei lavoratori, e di una lotta portata avanti insieme all'Afeva e a un'intera comunità. Dopo la conclusione del primo processo, che non ha reso giustizia alle tante vittime da amianto e ai loro familiari, abbiamo deciso di costituirci parte civile nel nuovo processo per omicidio volontario nei confronti di 258 cittadini deceduti, di cui 68 ex lavoratori Eternit”.