Ecomondo 2019. 10mila reti da pesca sulle coste italiane. La battaglia di Legambiente
In Italia negli ultimi sei anni sono state censite dall’indagine Beach Litter di Legambiente oltre 10mila reti per la coltivazione di mitili spiaggiate, una media di 31 pezzi ogni 100 metri di arenile
“Approvare al più presto anche in Senato il disegno di legge Salvamare, promuovere ricerca scientifica, riciclo e produzione di materiali meno impattanti e consentire al mondo della pesca e dell’acquacoltura di essere protagonisti nella lotta al marine litter”.
Questo l’appello lanciato da Legambiente dal palcoscenico della Fiera di Rimini, nel corso dell’ormai consueto convegno dedicato al tema Marine litter e blue economy, impatti e soluzioni dal mondo della pesca e dell’acquacoltura organizzato in collaborazione con il Comitato tecnico scientifico di Ecomondo con Associazione Mediterranea Acquacoltori, Bluemed, Corepla, Enea, IPPR e Clean Sea Life. A presiedere il panel di approfondimento Stefano Ciafani, presidente di Legambiente, e Fabio Fava, docente dell’Università di Bologna e presidente del Comitato scientifico di Ecomondo.
Sulle spiagge europee finiscono ogni anno oltre 11mila tonnellate di rifiuti provenienti da pesca e acquacoltura, segnala Legambiente. In Italia negli ultimi sei anni sono state censite dall’indagine Beach Litter di Legambiente oltre 10mila reti per la coltivazione di mitili spiaggiate, una media di 31 pezzi ogni 100 metri di arenile, con punte di presenza in alcune spiagge di oltre il 70% dei rifiuti complessivi. Il coinvolgimento dei pescatori nel recupero di questo genere di rifiuto marino è fondamentale, come dimostrano alcuni progetti sperimentali di fishing for litter. Nel corso di quattro giornate di sperimentazione di “pesca di rifiuti”, svolte tra giugno e luglio 2018 nei porti di Porto Torres, Rimini, San Benedetto del Tronto e Manfredonia, è stato possibile coinvolgere 34 pescherecci e recuperare 1.534 kg di rifiuti, in gran parte plastica.
Le campagne di Legambiente condotte in questi anni hanno consentito di mappare le spiagge più colpite, che risultano essere quelle sul versante Adriatico: il dato più alto è stato registrato sulla spiaggia di Isola Varano, nel comune di Ischitella (FG), in cui le retine erano il 73% di tutti i rifiuti registrati (nel 2017); a Pesaro (nel 2019), sulla spiaggia di Sottomonte Ardizio e a Taranto, sulla spiaggia presso il Parco Cimino, nel 2018 le retine rappresentavano il 50% dei rifiuti monitorati. Un’altra spiaggia particolarmente colpita tra quelle monitorate dai volontari di Legambiente è quella di Canovella de’ Zoppoli, a Duino Aurisina (TS), sulla quale nelle edizioni della campagna dal 2016 al 2019 sono state rilevate calze da mitilicoltura per oltre un terzo dei rifiuti registrati ogni anno di monitoraggio.