L’esposizione a campi magnetici aumenta il rischio di aborto
Ricerca dell’istituzione californiana Kaiser Permanente su 913 donne in gravidanza. Rischio per una donna su 4 tra quelle con la maggiore esposizione
L'esposizione alle radiazioni elettromagnetiche non ionizzanti, che sono prodotte da diverse fonti, dai tralicci elettrici agli smartphone, potrebbe aumentare il rischio di aborto spontaneo nelle donne in gravidanza. Lo afferma uno studio dell’istituzione medica californiana Kaiser Permanente pubblicato dalla rivista Scientific Reports. I ricercatori della Kaiser Permanente di Oakland hanno chiesto a 913 donne in gravidanza di indossare per 24 ore un dispositivo che misura l'esposizione ai campi magnetici, oltre che di compilare un diario delle proprie attività e di sottoporsi a una serie di interviste per verificare la presenza di eventuali fattori confondenti come l'uso di alcol o il fumo.
"L'aborto spontaneo - spiegano gli autori - è avvenuto nel 10,4% delle donne con l'esposizione minore, e nel 24,2% delle donne con quella maggiore, un rischio relativo quasi tre volte più alto. Nella popolazione generale il rischio è tra il 10 e il 15%. Questo risultato costituisce una prova che le radiazioni non ionizzanti dovute ai campi magnetici potrebbero avere degli impatti biologici negativi sulla salute umana".