Ladri tentano di derubare un oleodotto. Inquinamento a Firenze
A Campi Bisenzio individuata la causa della perdita di prodotti petroliferi: alcuni beoti. Un disastro ambientale simile a quello avvenuto mesi fa a Fiumicino
I lettori di e-gazette ricorderanno che nell’inverno appena passato fu rilevato un grave inquinamento nella zona di Fiumicino e Maccarese: la perdita di un oleodotto a causa di un tentativo di furto fatto da ladri improvvidi.
Di pari stolidità i ladri che, giorni fa, hanno tentato di forzare un oleodotto nella zona di Campi Bisenzio, riuscendo solamente nell’intento di inquinare un’area alla periferia di Firenze.
E’ questa, infatti, l'origine dello sversamento di idrocarburi nel fosso Reale di Campi Bisenzio. Si è trattato di un tentativo di furto dall'oleodotto Eni che collega la raffineria di Livorno al deposito di Calenzano (Firenze). La “cravatta” montata da ignoti sull'oleodotto è stata sequestrata dai carabinieri. L'origine della perdita è stata individuata grazie alla sinergia nella ricerca da parte dei vigili del fuoco, Arpat ed Eni. Non è stata confermata, invece, la notizia di un malore per due adulti e due bambini, componenti di un nucleo familiare, in seguito allo sversamento di idrocarburi.
Nella tubatura dell'oleodotto Eni era stato praticato un foro al quale è stato collegato un raccordo collegato a un piccolo tubo, usato quasi certamente per rubare il carburante. A causa dell'imperizia dei ladri, molto materiale si è però disperso nell'ambiente ed è finito nel Fosso Reale.
Un caso analogo, sempre sullo stesso oleodotto, si era verificato a febbraio scorso: idrocarburi erano finiti nel collettore delle acque basse di Signa. E anche allora, in base a quanto spiegato all'epoca dall'Arpat, il problema era stato causato da una "foratura dolosa" per un tentativo di furto di gasolio dall'impianto.