Legambiente assegnate le bandiere verdi e nere della montagna: protagonista la Lombardia
Sei le Regioni a ricevere il vessillo verde per premiare le amministrazioni che hanno mosso passi significativi verso uno sviluppo di qualità. La più pesante nota di demerito è stata assegnata per lo smembramento del Parco dello Stelvio
Otto bandiere nere, assegnate a sei regioni del Nord Italia, per i danni causati alle Alpi da amministrazioni e società. Ad attribuirle è Legambiente, che nel suo annuale monitoraggio dello stato di salute dell'arco alpino ha conferito anche 10 bandiere verdi. In cima alla lista dei “nemici della montagna” c'è la Lombardia, con 3 bandiere nere ottenute per lo smembramento del Parco dello Stelvio, la mancata “regolamentazione dell'utilizzo di motoslitte” nel comune di Schilpario (Bergamo) e il “progetto invasivo” di un tunnel ai Piani di Artavaggio nel lecchese. Scelte di sviluppo locale “quasi unicamente orientate alla monocultura dello sci e impattanti sull'ambiente montano” riguardano anche Trentino e Valle d'Aosta, che incassano una bandiera nera a testa insieme a Piemonte (edificabilità di terreni a rischio idrogeologico), Veneto (attività estrattive) e Friuli Venezia Giulia (manifestazioni motoristiche d'alta quota).
La Lombardia si riscatta conquistando tre bandiere verdi, seguita da Piemonte e Friuli con due, e da Trentino, Liguria e Valle d'Aosta con una, assegnate per lo sviluppo di progetti di tutela e salvaguardia delle Alpi da parte di amministrazioni comunali, aziende agricole, associazioni e comitati.
“La green economy può trovare un terreno di crescita estremamente favorevole nel tessuto socioeconomico alpino”, dice Vanda Bonardo, responsabile Alpi di Legambiente. “Sempre più significativo è il numero di piccolissime, piccole e medie imprese, spesso supportate da virtuose amministrazioni locali, in grado di introiettare la sfida ambientale come fattore competitivo e di coniugarla con i temi della responsabilità sociale d'impresa e della centralità della persona”.
Bandiere Nere – Quest’anno ben tre bandiere nere vanno alla Lombardia. La prima, e più pesante, viene assegnata alle segreterie dei partiti PD (Partito Democratico) e SVP (Südtiroler Volkspartei) che si sono prodigate per lo smembramento del Parco dello Stelvio (i cui 131.000 ettari ricadono per il 45% in Lombardia, per il 41% in Alto Adige e per il 14% in Trentino). Con grandi responsabilità nella guida rispettivamente del Paese e della Provincia Autonoma di Bolzano, l'uno per colposo disinteresse alla conservazione della natura, l’altro per scelta deliberata, hanno coscientemente scelto di affossare il più grande Parco Nazionale delle Alpi attraverso un processo di scissione e declassamento e di far così deperire con esso la prospettiva di sviluppo sostenibile per questo spazio montuoso sovraregionale.
La seconda bandiera nera lombarda è stata assegnata al Comune di Schilpario per non avere attuato in maniera efficace la regolamentazione dell’utilizzo di motoslitte, in spregio a qualsiasi regola di buon senso capace di preservare il turismo dolce e di qualità.
La terza va alla Provincia di Lecco per aver previsto, anche nella recente revisione del Piano Territoriale di Coordinamento, il potenziamento del polo sciistico Artavaggio-Bobbio con il progetto invasivo di un tunnel che dovrebbe collegare le due località. Scelte di sviluppo locale quasi unicamente orientate alla monocultura dello sci e impattanti sull’ambiente montano che si ritrovano anche in Trentino e in Valle d’Aosta. In quest’ultima la bandiera nera di Carovana delle Alpi viene assegnata all’amministrazione comunale di Valtournenche (AO) per lo studio di fattibilità per nuovi collegamenti sciistici tra la Valtournenche e la Val d'Ayas che, se realizzati, distruggerebbero l'ultimo lembo non compromesso del versante sud del Monte Rosa, a favore unicamente della speculazione edilizia. In Trentino una delle due bandiere nere viene assegnata alla Comunità di Valle delle Giudicarie per l'Accordo quadro di programma che prevede un altro ampliamento delle aree sciabili in zone ancora intonse e di grande pregio ambientale e paesaggistico. Bandiera nera in Piemonte al Comune di Exilles (TO) per la perseveranza nel voler trasformare in zona edificabile un terreno geomorfologicamente instabile e a forte rischio di alluvioni, senza valutarne le pesanti conseguenze ambientali e di sicurezza.
Altra bandiera nera in Veneto, alla Commissione Tecnica Provinciale per Attività di Cava di Verona, per aver espresso tre pareri favorevoli ad altrettante richieste di ampliamento di attività estrattive in sotterraneo in aree ad elevato rischio ambientale, già fortemente compromesse per fenomeni di collasso del suolo e da frane attive. Infine, in Friuli Venezia Giulia, Legambiente assegna una bandiera nera al presidente della società Carnia Welcome per le proprie affermazioni a favore delle manifestazioni motoristiche in alta quota.
Bandiere Verdi - Sono sei le Regioni a ricevere il vessillo verde. In Lombardia il riconoscimento di Legambiente va al Comune di Cerveno per una politica fatta di scelte coerenti e continuate nel tempo, e di progetti di qualità, per la valorizzazione delle risorse del proprio territorio; riconoscimento anche ai comitati di Premana “Salviamo i nostri torrenti” e di Pagnona “Per la difesa del torrente Varroncello” per la passione e l’impegno profuso nella collaborazione con la popolazione, le associazioni ambientaliste e le istituzioni per la difesa dei torrenti della Valvarrone dall’assalto delle captazioni per le minicentrali a danno dell’ambiente e del paesaggio e senza reali benefici per la popolazione. La terza esperienza lombarda premiata è quella dell’associazione Mercato&Cittadinanza per l’impegno nell’individuazione di buone pratiche produttive, nel rispetto dei lavoratori, dell’ambiente e nella ricerca della qualità del cibo e per la loro valorizzazione attraverso un mercato mensile associato ad iniziative culturali. In Piemonte una bandiera verde va all’associazione Sassi Vivaci per aver saputo promuovere pratiche di turismo sostenibile sul Monviso attraverso il progetto “Altramontagna”. Altro riconoscimento piemontese per il progetto “Baci da Cantamerlo” promosso dalle associazioni Esalp ed Etinomia per l'approccio partecipato e per le sue finalità quali la riduzione del consumo di suolo, la riqualificazione e la maggior inclusione sociale. Anche in Friuli Venezia Giulia Legambiente assegna due bandiere verdi. La prima ai Comuni della Valle del But per aver avviato un piano di azione orientato all’autosufficienza energetica; la seconda a Damiano Nonis di Mountain Wilderness per la complessa e spettacolare pulizia dell’Alta Valle dell’Arzino. Premiata anche la Liguria dove è il Comune di Mendatica ad aggiudicarsi il riconoscimento di Legambiente per aver attivato buone pratiche nel proprio comune e sul territorio del parco regionale. In Valle d’Aosta la bandiera verde viene assegnata all’associazione NaturaValp per l’attività di promozione del turismo responsabile e la creazione di una rete di operatori economici, allevatori, agricoltori, artigiani e semplici cittadini, orientati alla valorizzazione della propria vallata, la Valpelline, secondo un modello di sviluppo sostenibile.
Infine non manca il Trentino, dove l’associazione di giovani produttori Baldensis riceve la bandiera verde per la scelta di utilizzare metodi, rispettosi dell'ambiente quanto della tradizione locale.