“Mal’aria” a Roma: in un anno 366 sforamenti al pm10
Blitz di Legambiente sulla Salaria per proteggere la corsia preferenziale. Smog: un italiano su cinque ha problemi respiratori. Il dossier integrale "Mal'aria 2013" in pagina Approfondimenti
“Mal’aria” nella capitale: a Roma nel 2012 si sono registrati 366 episodi di superamento dei limiti di legge per le polveri sottili nelle 13 centraline della rete di monitoraggio dell’Arpa Lazio. E, a livello nazionale, un italiano su cinque ha problemi respiratori collegati all’inquinamento.
Con un blitz per proteggere la corsia preferenziale di via Salaria, nella capitale, Legambiente ha rilanciato “Mal’aria di città”, la storica campagna contro l’inquinamento atmosferico: gli ambientalisti si sono tenuti tutti per mano a delimitare la strada riservata ai bus, “oggi dimenticata – spiegano in una nota – dopo che i lavori di riasfaltatura si sono portati via il cordolo di protezione”. Nell’occasione, il dossier 2013 illustra tutti i dati sullo smog a Roma e nel Lazio.
L’anno scorso, spiega Legambiente, Roma ha confermato una presenza costante di pm10 nell’aria: è la centralina Francia ad aver registrato il più alto numero di sforamenti dei limiti con ben 57 giorni di superamento. “A Roma e nel Lazio non ci si può ricordare di tutelare i polmoni dei cittadini dalla cattiva qualità dell’aria solo quando è necessario fissare le targhe alterne – osserva Lorenzo Parlati, presidente di Legambiente Lazio – ma serve una nuova politica per fermare le auto private e far camminare i mezzi pubblici, a partire almeno dalla protezione di vecchie e nuove corsie preferenziali”.
“Da un anno sono ferme due proposte di delibera consiliare da me presentate per la realizzazione della rete delle ciclovie cittadine e della conseguente liberazione di importanti porzioni percentuali di vie secondarie al traffico automobilistico – interviene Dario Nanni, rappresentante del Pd in Campidoglio. – L’altra riguarda l’incremento del carpooling attraverso un’applicazione per smartphone: l’app indica i punti di ritrovo nel raggio di 500 metri dalla localizzazione dell’utente. Contro il mal d’aria – conclude – serve maggiore sperimentazione”.
Lo smog non è prerogativa della capitale. Un italiano su cinque (20%) dice di avere problemi respiratori favoriti dal peggioramento della qualità dell’aria verificatosi negli ultimi dieci anni: è quanto emerge da una analisi della Coldiretti sui dati Eurobarometro del gennaio 2013.
I numeri evidenziano che la situazione in Italia è peggiore rispetto alla media dell’Europa, dove i cittadini con problemi respiratori sono il 17%. La situazione critica per il livello di smog nelle città italiane è dovuta per il 95% degli italiani dalle emissioni della produzione industriale e per l’89% dalle emissioni provocate dai trasporti internazionali.
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