Mare. A rischio il pesce spada, contestato il piano quote Ue
Situazione insostenibile, afferma il Wwf che lancia un appello affinché “venga adottato un ambizioso piano di recupero per evitare il collasso di questa specie”
Riflettori puntati sul pesce spada, che dal 2017 potrebbe avere un tetto per le catture nel Mediterraneo, come avviene già da dieci anni per il tonno rosso. La decisione sarà presa al termine dei lavori dell'Iccat, l'organizzazione internazionale per la conservazione dei tunnidi e delle specie affini, come spada e squali nell'oceano Atlantico e mar Mediterraneo, che hanno monopolizzato l'attenzione del mondo ittico in Portogallo fino al 21 novembre.
L'introduzione di un sistema di quote, diminuendone ogni anno il limite massimo, fa parte di un piano d'emergenza proposto della Commissione europea.
I dati scientifici mostrano che 30 anni di sovrasfruttamento hanno ridotto del 70% la popolazione. Situazione insostenibile, afferma il Wwf, che lancia un appello affinché “venga adottato un ambizioso piano di recupero per evitare il collasso di questa specie”. Una proposta contro la quale i pescatori italiani sono pronti a dare battaglia sul metodo da adottare per la salvaguardia della specie.
Secondo i pescatori italiani, il sistema delle quote genera solo precarietà e fuoriuscita dal mercato di aziende e lavoratori, come è avvenuto per il tonno e le tradizionali tonnare. Meglio adottare altre misure per proteggere uno stock altamente sfruttato, come la chiusure spazio-temporali, la ridefinizione degli attrezzi da pesca, introdurre sistemi di tracciabilità e regole per la pesca non professionale.
Tutto questo anche perché la flotta tricolore è la più grande in Ue per numero di imbarcazioni e produzione, con il 50% di catture e 5mila tonnellate pescate ogni anno, un patrimonio che non può essere vanificato. “Se dovesse passare il Piano Ue si rischia la fishexit - afferma la Federcoopesca - : oltre il 90% degli operatori vede questa scelta come un'ennesima invasione di campo comunitaria nel diritto di impresa. Inoltre, l'introduzione di quote per lo spada sarebbe una vera caporetto, perché la flotta è dieci volte superiore di quella del tonno di dieci anni fa, prima che fossero contingentare le cattura”.
Tuttavia,a differenza degli altri paesi l'Italia si è mossa da anni per la salvaguardia dello spada, sia con l'introduzione di un periodo di fermo pesca, sia con una limitazione sulla taglia minima, ossia il divieto di pescare esemplari lunghi meno di 140 cm, spada inclusa.