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La Regione Lombardia contro lo “Sblocca Italia” che fa muovere i rifiuti

where Milano when Lun, 27/10/2014 who redazione

L’assessore regionale Terzi: mai la fiducia da Regioni e Comuni

"Il premier può mettere tutte le fiducie che vuole, ma sappia bene che sullo sugli articoli 35 e 38 dello Sblocca Italia non avrà mai quella della Lombardia, tantomeno dei Comuni". L'assessore regionale all'Ambiente, Energia e Sviluppo sostenibile Claudia Maria Terzi commenta così la decisione del Governo di porre la fiducia sullo Sblocca Italia.
L’assessore contesta il fatto che il decreto consenta di portare agli inceneritori sottoutilizzati i rifiuti delle regioni che sono prive di impianti, coma la Campania che porta all’estero la sua spazzatura.
"Renzi - dice l'assessore Terzi - dimostra ancora una volta di voler centralizzare tutto. I tagli lineari imposti nella Legge di Stabilità sono lì a confermarlo. Per la Lombardia significa centinaia di milioni di euro in meno. Risorse che servono anche per la tutela dell'ambiente. Ma questo Governo se ne frega della salute dei suoi cittadini".
"Ancora una volta - conclude Terzi - Renzi non ascolta nessuno. Tantomeno Regioni e Comuni, che hanno ampiamente fatto capire di essere contrari agli obblighi inseriti nello 'Sblocca Italia', in particolare sulle delicate questioni ambientali".
Di parere diverso Alessandro Bratti, presidente nazionale Ecologisti Democratici e deputato Pd, che così commenta l'approvazione dell'Aula di Montecitorio del decreto legge: "Il Decreto Sblocca Italia è per sua natura un provvedimento emergenziale che ha il compito di accelerare l'attuazione di norme già previste; non è quindi questo il provvedimento che delinea le politiche sui temi ecologici dell'attuale governo e del Partito Democratico, ma il Collegato Ambiente che arriverà in Aula nei prossimi giorni. Nella discussione in Commissione Ambiente sono stati comunque approvati, soprattutto su iniziativa del Pd e con il contributo del relatore di maggioranza Chiara Braga, alcuni miglioramenti proprio per impedire che il provvedimento emergenziale si trasformasse in una serie di indirizzi strutturali tra l'altro in contro tendenza a ciò che l'Europa ci propone. Sicuramente ci sono stati interventi apprezzabili come il mantenimento dell'attuale normativa sulla gestione delle risorse idriche, la mitigazione delle problematiche legate alle perforazioni petrolifere e l'aumento garanzie per la salvaguardia ambientale dei territori interessati, senza dimenticare il divieto di adottare tecniche di fracking sull'intero territorio nazionale. Rimangono però - conclude Bratti - alcune criticità che ho già ampiamente segnalato: rispetto alle bonifiche parziali dei siti contaminati, alla gestione dei rifiuti che penalizza le regioni virtuose ed allo sfruttamento energetico in gran parte di origine fossile".

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Assessore Ambiente energia e sviluppo sostenibile della Regione Lombardia
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