Tutti al lago. La Goletta della Legambiente ispeziona i laghi di Como, Ceresio e Iseo. Il risultato
La ridotta portata di acqua mette in evidenza l’apporto di scarichi ancora scarsamente o per nulla depurati
Continua l’indagine della Goletta dei Laghi nei bacini dell’Alta Italia. Ora sono stati esaminati il lago di Como (la sponda lecchese e quella comasca), il Ceresio (tra Varese e la Svizzera) e Iseo (fra Bergamo e Brescia).
Nel mirino, come di consueto, canali e foci, i principali veicoli con cui l’inquinamento microbiologico causato da cattiva depurazione o scarichi illegali arriva nei laghi.
Partner di Goletta dei Laghi 2022 sono il Conou, Consorzio Nazionale degli Oli Minerali Usati, e Novamont, azienda leader a livello internazionale nel settore delle bioplastiche e dei biochemicals. Media partner è il mensile di Legambiente, la Nuova Ecologia.
“Le emergenze ambientali attuali ci impongono di intervenire con la massima urgenza a tutela degli ecosistemi naturali, a partire dal mare e dai laghi. Il Conou lo fa da quasi quarant’anni, raccogliendo e rigenerando tutto l’olio lubrificante usato prodotto in Italia: un lavoro che garantisce il pieno recupero di un rifiuto pericoloso che diventa nuova risorsa per l’ambiente e l’economia – spiega il presidente del Conou, Riccardo Piunti. – In questa fase di ripresa così delicata siamo chiamati a dare una risposta netta alle crescenti minacce del climate change. Il Consorzio dimostra che l’economia circolare può essere una risposta efficace per vincere queste sfide epocali”.
La Goletta dei Laghi è stata anche l’occasione per presentare il progetto Lake Como Green, che intende promuovere modelli di transizione ecologica in ambito turistico, culturale e sociale in altri contesti territoriali, attraverso strategie di coinvolgimento delle realtà locali che vivono in un contesto caratterizzato da un forte impatto antropico. Il progetto è nato in risposta al Bando di Fondazione Cariplo “Effetto ECO”, vede la partecipazione di Legambiente Lombardia, Mondovisione Società Cooperativa Onlus e del Centro di didattica ambientale Proteus, ed è cofinanziato dalla Camera di Commercio di Como e Lecco.
L’inquinamento di Como
I risultati delle analisi microbiologiche effettuate sui campioni prelevati nei giorni scorsi sono stati resi noti questa mattina durante la conferenza stampa tenutasi presso la Camera di Commercio di Como: intervenute Elisa Scocchera, portavoce di Goletta dei Laghi; Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia ed Enzo Tiso, presidente del Circolo di Legambiente Como.
Due, nello specifico, i punti risultati “fortemente inquinati”: quello campionato alla foce del torrente Valle dei Mulini a Bellano e quello presso la foce del Torrente Esino. “Inquinato” un punto, campionato alla foce del canale Borgo Francone, per la prima volta al centro dei monitoraggi di Goletta dei Laghi. Entro i limiti di legge, invece, gli altri due punti campionati rispettivamente alla foce del torrente Bione e a lago di fronte alla foce del torrente Gallavesa.
“A Colico l'ultimo tratto del torrente Inganna si è presentato asciutto. È risultato inquinato, invece, malgrado la presenza diffusa per un lungo tratto delle ninfee con la loro azione di fitodepurazione, il prelievo alla foce del canale Borgofrancone che raccoglie lo scarico del depuratore, da tempo considerato insufficiente e oggetto di un ampliamento i cui lavori sono in corso – commenta Costanza Panella, presidente del Circolo di Legambiente Lario Sponda Orientale – . La foce del torrente a lato della spiaggia di Oro, nel Comune di Bellano, ha confermato l'andamento alterno ed è risultata fortemente inquinata. Si rende necessaria una verifica degli scarichi domestici a monte. Sul confine tra i Comuni di Perledo e Varenna il prelievo nel lago (l'Esino alla foce si è presentato asciutto), e a Mandello del Lario quello nella foce della Meria, sono risultati fortemente inquinati, confermando l'andamento alterno degli ultimi dieci anni, con una frequenza negativa maggiore per il primo. Notizie migliori per la zona di Lecco: il Bione, che nel 2014 era risultato fortemente inquinato, quest'anno è risultato nei limiti e il Gallavesa è nei limiti per due anni di seguito.
Nel dettaglio, i due punti risultati “fortemente inquinati” sono stati campionati presso la foce del torrente Cosia – che anche nei due anni precedenti presentava il medesimo livello di criticità – e presso la foce del Torrente Albano, nel 2020 e 2021 risultato invece entro i limiti di legge. Entro i limiti di legge, infine, sono risultati gli altri due punti campionati presso la foce del torrente Telo e la foce del torrente Breggia.
“Si ritorna a trovare inquinata la foce del torrente Albano a Dongo. Evidentemente la ridotta portata di acqua mette in evidenza l’apporto di scarichi ancora scarsamente o per nulla depurati, nonostante gli importanti interventi di ammodernamento fognario in corso in Alto Lario a cura del nuovo gestore Como Acqua – dichiara Enzo Tiso, presidente del circolo di Legambiente Como. – Questo fortunatamente non avviene alla foce del Telo ad Argegno e del Breggia a Cernobbio, dove le concentrazioni di escherichia coli ed enterococchi intestinali si mantengono al di sotto dei limiti di legge. L’inquinamento alla foce del Cosia a Como, ai Giardini a Lago, si rivela purtroppo una costante negli ultimi anni”.
La siccità del lago
La situazione siccità in rapporto al lago di Como. Il lago è al minimo storico del periodo per quanto riguarda il livello dell'acqua e conserva solo il 5% della sua capacità di invaso. Nel bacino del Lario in questo momento gli invasi montani stanno trattenendo quasi 200 milioni di mc di acqua, mentre il Lario stesso dispone appena di 13 milioni di mc di acqua nel suo invaso regolato.
Lago d’Iseo
“Anche in questa edizione le analisi microbiologiche non rilevano particolari criticità sul Lago d’Iseo – dichiara Elisa Scocchera, portavoce di Goletta dei Laghi 2022 – . Va però sottolineato come – a eccezione dei fiumi più grandi quali l’Oglio e Borlezza – quest’anno non siano stati praticamente effettuati prelievi in foce, per via della mancanza d’acqua. Una situazione che, in questo periodo, si osserva anche nel resto d’Italia, tra gli effetti più evidenti e dagli impatti più tangibili della crisi climatica in atto”.
“Anche quest’anno si riconferma in buona sostanza l’esito positivo del campionamento del Lago Sebino, a dimostrazione del fatto che porre attenzione alla gestione delle acque porta i risultati sperati. Per mantenerli e migliorarli continueremo la nostra azione di monitoraggio e di attenzione costante al tema grazie all’impegno dei nostri locali – dichiara Valentina Minazzi, vicepresidente di Legambiente Lombardia –. Tra loro, il circolo Legambiente Alto Sebino che non smette di chiedere il completamento delle opere di collegamento delle acque e continuerà a farlo a partire dal bacino del fiume Oglio, che dimostra ancora qualche piccola criticità alla foce. Se l’Oglio sta bene, infatti, ne giova tutto il sistema del Sebino”.
Dei sette punti monitorati dalla Goletta dei Laghi 2022 sul Lago di Iseo, quattro sono stati campionati in provincia di Bergamo, tre in provincia di Brescia. A eccezione di quello campionato alla foce del fiume Oglio, a Costavolpino (BG), tutti gli altri punti sono risultati entro i limiti di legge: in provincia di Bergamo, il punto campionato a lago, in corrispondenza della foce del torrente Rino a Tavernola Bergamasca, quello alla foce del torrente Borlezza a Castro, il canale presso la spiaggia "Bar delle Rose" a Costa Volpino; in provincia di Brescia, il punto campionato a lago, di fronte alla foce del torrente Calchere a Sulzano, quello a lago presso lo scarico del pontile nord (altezza sfera alta tensione) a Monte Isola, il punto presso lo sfioratore del Comune, nel canale industriale in Darsena a Pisogne.
Contro il treno a idrogeno
Nell’ambito delle iniziative organizzate da Legambiente sul territorio, si è svolto un sit-in davanti alla stazione di Iseo che ha coinvolto i rappresentati dei circoli locali del Cigno Verde e la cittadinanza: al centro della manifestazione, il progetto H2iseO, che punta allo sviluppo di una Hydrogen Valley in Valcamonica a partire dall’utilizzo dell’idrogeno sulla linea ferroviaria Brescia-Iseo-Edolo. Un progetto presentato da FNM e Trenord e contestato dall’associazione ambientalista e da altri comitati locali.
L’idrogeno che verrebbe impiegato per la decarbonizzazione del trasporto pubblico locale è infatti, al momento, idrogeno di tipo cosiddetto grigio, derivante cioè da fonti fossili e, dunque, non rinnovabili.
Il lago Ceresio
Ben due punti su tre risultati “fortemente inquinati”: questo il bilancio dei campionamenti eseguiti sul Lago Ceresio dal team di tecnici e volontari di Goletta dei Laghi 2022, la campagna estiva dell’associazione ambientalista in difesa delle acque dei bacini lacustri italiani.
Nel mirino, come di consueto, canali e foci, i principali veicoli con cui l’inquinamento microbiologico causato da cattiva depurazione o scarichi illegali arriva nei laghi.
Nel dettaglio, sono stati monitorati due punti in provincia di Varese e uno in provincia di Como: “fortemente inquinati” il punto campionato presso la foce del fiume Telo di Osteno a Claino con Osteno (Como), che ha registrato risultati altalenanti negli ultimi anni (entro i limiti di legge nel 2021, fortemente inquinato nel 2020), e quello campionato presso la foce del rio Bolletta a Porto Ceresio (Varese), risultato invece sempre inquinato o fortemente inquinato fin dai primi monitoraggi eseguiti da Goletta dei Laghi nel punto. Entro i limiti di legge, il punto campionato alla foce del torrente Vallone, sempre a Porto Ceresio (Varese).
“La situazione del Rio Bolletta è nota – ha sottolineato Marco Comolli del circolo Legambiente Valceresio – . Sollecitiamo anche quest’anno investimenti e presa di responsabilità da parte degli enti pubblici della Valle per prendere in mano la situazione e arrivare ad un vero cambiamento”.
“Continueremo a monitorare la situazione del Telo, che ha andamento altalenante nelle nostre analisi negli anni: l’anno scorso era nei limiti, oggi fortemente inquinato – ha aggiunto Elena Andreoni, circolo Legambiente Valle d’Intelvi. – Anche in Valle d’Intelvi sono necessarie azioni concrete per trovare una situazione che resti stabilmente positiva. Il torrente Telo rappresenta la responsabilità che anche i territori di montagna devono prendersi nei confronti del lago”.