La vicenda della “monnezza” di Roma. Galletti sollecita Raggi, lettera di Clini, le aziende
Il ministro: “La sindaca dica come vuole smaltire la spazzatura”. Utilitalia: le soluzioni ci sono, servono investimenti. Il sindacato incontra il Comune
Ecco alcune delle ultime notizie sulla polemica relativa all’emergenza rifiuti di Roma.
Il ministro Galletti alla sindaca Raggi - "Io credo che il sindaco Raggi debba spiegare ai cittadini romani ma anche al ministero come intende gestire il ciclo completo dei rifiuti. Sinceramente io non l’ho ancora capito e questo mi preoccupa", dice il ministro dell’Ambiente, Gianluca Galletti. "Chiaramente la risposta nel medio periodo non possono essere le discariche. Le discariche sono quanto di più ambientalmente scorretto e ci espongono a sanzioni Ue. Vorrei sapere, e lo dico da ministro, come intende risolvere il problema dei rifiuti a Roma. Un problema ormai visibile per chi gira per la città. Vorrei conoscere il piano nel breve periodo, e il piano nel lungo periodo. Perché credo che questo stia diventando un problema per tutta l’Italia. Perché parliamo della capitale e quello che capita a Roma è un problema di tutti gli italiani. Le mie porte - ha concluso - sono sempre aperte, per qualsiasi confronto, lo rinnovo al sindaco Raggi".
Le aziende di Utilitalia - Utilitalia - la federazione che riunisce le aziende dell’ambiente, dell’acqua e dell’energia - ricorda in questo modo le regole che riguardano il settore, contenute in buona parte nell’articolo 35 del decreto “Sblocca Italia” ed entra nel dettaglio di qualche numero. “Non si può prescindere da un percorso di solidarietà e di soccorso, quando ci si trova in situazioni di emergenza. Questo deve rafforzare le leggi già esistenti, che prevedono che gli enti e le istituzioni locali non abbiano facoltà di vietare la circolazione dei rifiuti quando questi vengono avviati a trattamenti di recupero”. Attualmente sono 463 le società che svolgono il servizio di igiene urbana. A questi numeri devono essere aggiunte oltre 1000 gestioni dirette da parte dei Comuni, il 55% dei quali al Sud. Nel quinquennio 2011-2015 sono stati investiti circa 2 miliardi di euro, a fronte di un fabbisogno notevolmente superiore. Il fabbisogno di investimenti effettivo – per i prossimi 5 anni – è infatti tra i e i 6 e i 7 miliardi di euro. Esigenze più urgenti per i mezzi e le attrezzature per la raccolta differenziata e gli impianti di selezione e valorizzazione delle materie prime-seconde (2 miliardi) e per gli impianti di trattamento della frazione organica (1,5 miliardi). Secondo Utilitalia “è un dato di fatto che al sud la maggior parte dei rifiuti finiscano in discarica, ma la situazione di Roma di questi giorni, o la fragilità infrastrutturale che ha messo in difficoltà la Puglia, dimostrano che qualsiasi città può trovarsi in una situazione di emergenza improvvisa. La situazione è molto differenziata, ma ci sono in Italia aziende, impianti e gestioni di eccellenza. Sarebbe un peccato che i rifiuti italiani, che sono anche una materia prima importante da valorizzare, finissero in impianti all’estero che hanno prestazioni del tutti simili a molti impianti italiani. Si aggiungerebbe il paradosso di pesare sulla bilancia dei pagamenti, trasformando una risorsa potenziale e in un costo per il Paese”.
L’ex ministro Corrado Clini - A quattro anni dal Patto per Roma, "che feci sottoscrivere al Comune di Roma, alla Provincia e alla Regione Lazio per allineare la Capitale d'Italia alle regole europee per il recupero e trattamento dei rifiuti urbani", Roma "non è ancora in grado di gestire e chiudere il ciclo dei propri rifiuti urbani, perché non sono stati rispettati gli impegni sia per la raccolta differenziata e il riciclo, sia per la piena utilizzazione delle capacità autorizzate e in via di autorizzazione di lavorazione dei rifiuti e in particolare della frazione umida". Così l'ex ministro dell'ambiente, Corrado Clini, in una lettera al sindaco di Roma, Virginia Raggi. Attualmente, dunque, i rifiuti di Roma, spiega l'ex ministro, "emigrano verso il nord Italia e il nord Europa, con costi altissimi: con le stesse risorse, invece di finanziare gli impianti di trattamento al di fuori del Lazio e dell'Italia, Roma potrebbe investire negli impianti e nei servizi che servono per la gestione in autonomia dei propri rifiuti. Cara sindaca - scrive Clini - in tutte le più importanti capitali europee la gestione sostenibile e produttiva dei rifiuti urbani è una componente positiva dell'economia urbana, in termini di recupero di materia ed energia. Se anche Roma riuscirà ad assumersi fino in fondo la responsabilità di gestire i propri rifiuti e trasformarli in risorsa lei avrà avvicinato l'Italia all'Europa e segnato concretamente la discontinuità con oltre 40 anni di monocultura e monopolio della discarica".
Virginia Raggi - "Siamo già prendendo dei provvedimenti perché è evidente che la responsabilità della gestione dei rifiuti, dello spazzamento delle strade, è di chi ha governato Ama fino ad oggi". Lo ha detto la sindaca di Roma Virginia Raggi.
La Cgil - Si è svolta in Campidoglio una riunione tra l’assessore all’ambiente Paola Muraro e i sindacati sulla situazione dei rifiuti in città. "Su Ama niente streaming, trasparenza sia patrimonio delle istituzioni", scrive su twitter Natale Di Cola, della Fp Cgil, perché aveva chiesto lo streaming tramite i canali istituzionali di Roma invece dello streaming sulla sola pagina M5S, come era accaduto in precedenza.