Addio al mercato tutelato, il M5S vuole una nuova proroga
“Non volevamo l’abolizione del mercato tutelato, sarà un’altra battaglia che riprenderemo” ha annunciato Girotto. Al momento, però, non c’è nulla di concreto
Il M5S è pronto a dare battaglia per il rinvio dell’abolizione del mercato tutelato. Lo ha detto il neo presidente della commissione Industria al Senato, Gianni Girotto, annunciando che la liberalizzazione del mercato elettrico prevista nel luglio 2019 potrebbe essere procrastinata.
“Non volevamo l’abolizione del mercato tutelato, sarà un’altra battaglia che riprenderemo” ha detto il deputato. Al momento, però, non c’è nulla di concreto, tant’è che Girotto ha sottolineato: “Non sono in grado di dirvi se stralceremo questa abolizione o se ci saranno interventi di garanzia per il cittadino in modo che venga tutelato”.
Nel corso dell’incontro, Pierpaola Pietrantozzi, Segretario nazionale Adiconsum, ha posto l’accento sugli Oneri Generali di Sistema, i quali “sia in regime di mercato tutelato che libero, in bolletta pesano per il 22,5% del costo annuo totale, riferito ad un’utenza domestica di 3 kW di potenza, con consumo di 2700 kWh/anno”. “Irragionevole e sproporzionato” per Pietrantozzi anche il numero di gestori che operano sul mercato: oltre 400, di cui 300 operanti nel solo domestico della vendita di energia elettrica. Circostanza che “suscita dubbi sull’efficienza del mercato stesso ”.
Ma quali conseguenze potrebbe avere il rinvio della liberalizzazione del mercato elettrico sulle aziende del settore? Tale scenario non sarebbe positivo, ad esempio, per A2A che, proprio per effetto della liberalizzazione, nel piano 2018-2022 ha previsto un incremento dell’area Market del 50%. A beneficiare degli interventi del governo sarebbe invece il settore delle rinnovabili, mentre si prospetterebbero indicazioni negative per lo sviluppo di nuove infrastrutture nel gas.
Come è noto, la nuova legge sulla concorrenza prevede che dal 1° luglio del prossimo anno vengano aboliti i prezzi tutelati e che tutti gli operatori del settore luce, gas e prodotti energetici che applicano tariffe protette e vigilate dall’Authority dovranno necessariamente andare nel libero mercato, come già avviene in altri Paesi dell’Unione Europea. Dal cambiamento ci si attende una diminuzione dei costi per i consumatori, anche se da più parti vengono sollevati dubbi sulle modalità di controllo e vigilanza dell’ARERA sui vari gestori e di tutela anche dopo la completa liberalizzazione degli utenti, che dovranno scegliere tra le numerose offerte quella che più ritengono adatta alle loro tasche ed esigenze.